Appello di SNAG Confcommercio alle forze politiche e al nuovo esecutivo: “salviamo le edicole, una rete essenziale per la tutela del diritto all’informazione e del pluralismo e per il contrasto alle fake news”

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Lo SNAG associazione di categoria degli edicolanti aderente a Confcommercio ha formulato un appello alle forze politiche per salvare la rete di vendita della stampa con una serie di proposte articolate in dieci punti.
25.000 punti vendita distribuiti su tutto il territorio nazionale, 13.000 edicole dedicate in via prevalente allavendita della stampa (costituite da ditte individuali o micro imprese familiari di cui il 40% sono imprese femminili), non meno di 50.000 occupati nella sola rete di  vendita, 5.800 territori comunali serviti quotidianamente con la stampa, oltre 6.000 testate diffuse al pubblico, un tasso di mortalità di impresa netto che (grazie alle misure di sostegno pubblico) è sceso dal – 13,3% del 2019 al -6,5% del 2021.
Questa in sintesi la rete della vendita della stampa in Italia.
Il Presidente SNAG Andrea Innocenti ha commentato “la rete di vendita delle edicole può ancora essere salvata ma servono risposte urgenti e concrete. Per questo motivo abbiamo rivolto un Appello a tutte le forze politiche articolato in 10 punti. La rete delle edicole è essenziale per garantire il pluralismo e promuovere una informazione di qualità, contrastando le fake news. Servono però misure di sostegno e incentivi per permettere alle edicole di raggiungere la sostenibilità economica e di modernizzarsi.
Purtroppo i ricavi derivanti dalla vendita della stampa sono molto bassi, il calo delle vendite sistematico e non abbiamo la possibilità di adeguare i prezzi (fissi per legge) ai rincari energetici o all’aumento dei costi gestionali.”
“Il punto cruciale è la sostenibilità economica e finanziaria del punto vendita. Per questo – continua Innocenti – abbiamo rivolto un appello alle forze politiche con 10 punti: si va dal riconoscimento del ruolo e della funzione pubblica della rete, alla conferma e al rafforzamento del tax credit edicola, ad un voucher
tecnologia dedicato per la digitalizzazione dei punti vendita, all’istituzione di incentivi per chi garantisce un elevato livello di servizio al cittadino o per chi apre o rileva una edicola, alla tutela delle edicole su suolo pubbliche con un intervento normativo specifico e con un CUP calmierato, al sostegno ai Comuni che valorizzano la rete di vendita, all’eliminazione delle commissioni POS nella vendita di quotidiani e periodici, all’adozione delle Conferenze Unificate che attendiamo dal 2016 per ampliare i beni e i servizi in edicola, all’attuazione del protocollo che abbiamo firmato con l’ANCI e infine al contrasto agli abusi di posizione dominante da parte della Distribuzione Locale (che spesso rifiuta le forniture o limita lo
sviluppo dei punti vendita imponendo costi vietati per legge) e alla definizione di un equo compenso per la vendita della stampa.”
“Mi auguro di ricevere – ha concluso Innocenti – risposte concrete dalle forze politiche nei confronti di una categoria – quella degli edicolanti – che è in grave crisi ma che durante l’emergenza pandemica ha dimostrato di essere e di voler essere un servizio essenziale per il Paese (il 96% delle edicole è rimasto aperto) e che, anche in questi giorni (come sempre peraltro), sta svolgendo un ruolo importante per garantire a tutti i cittadini (anche a quelli svantaggiati o privi di competenze digitali) l’accesso ad una informazione di qualità, nel rispetto assoluto del pluralismo informativo.”

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