Ad oltre quattro mesi dalla cessazione delle pubblicazioni i redattori di Sardegna 24 «sono ancora in attesa di conoscere le sorti della società editrice e il destino dei crediti da lavoro accumulati nei sette mesi della breve quanto difficile vita del giornale». Lo sottolinea il Cdr in una nota. «Crediti non trattabili – chiarisce il sindacato interno dei giornalisti – a fronte dello sconcertante silenzio seguito alla fine di un’iniziativa editoriale dai contorni oscuri in cui l’unica cosa certa è la mortificazione delle professionalità che ora non beneficiano di alcun ammortizzatore sociale e non ricevono gli stipendi da dicembre 2011».
«Mesi di inutile e frustrante attesa – si legge ancora nella nota – non hanno visto il prospettarsi di una soluzione che mettesse d’accordo i soci originari Mariano Pireddu, Carlo Scano e Giancarlo Muscas e i nuovi soci Giovanni Maria Bellu e Carla Itria Bellu. Soluzione che garantisse la tutela dei più elementari diritti dei lavoratori: facile da assicurare a parole, meno coi fatti. I redattori di Sardegna 24 si appellano dunque ancora una volta al senso di responsabilità di quanti hanno dato il via e poi tentato di portare avanti una iniziativa editoriale le cui conseguenze, dolorose, non devono finire sotto silenzio. Nell’auspicio – conclude il Cdr – che il tempo che occorre per giungere ad una soluzione, sia essa liquidazione o fallimento, non superi i mesi di vita del giornale».
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