Mediaset ha chiesto all’Antitrust e all’Agcom una riforma del bando emesso dalla Lega Calcio per l’assegnazione dei diritti tv per la Serie A nel triennio 2018-20. Alla base delle rimostranze del Biscione c’è l’eccessiva importanza del pacchetto D, contenente in un’unica offerta 324 eventi, relativi a 12 squadre e con 132 partite in esclusiva assoluta. Per Mediaset l’aggiudicazione del pacchetto potrebbe costituire un monopolio de facto, in grado di abbattere ogni reale concorrenza. Come argomentazione il Biscione paventa anche il costo del pacchetto, 400 milioni di euro, il doppio del valore delle altre offerte. Mediaset giudica il bando fortemente squilibrato e lesivo del decreto Melandri, che vieta la creazione di un assetto in cui vi è un “single buyer”. Ovviamente, anche se non viene espressamente citato, il riferimento è al grande concorrente Sky, che probabilmente tornerà ad aggiudicarsi i diritti per la trasmissione della Champions League. Mediaset contesta in particolare la scarsa appetibilità del pacchetto B, esclusivamente per il digitale terrestre. L’offerta comprende solo 8 squadre, la metà delle quali poco idonee ad attirare abbonati. Il pacchetto D è, invece, multi-piattaforma e permette di acquisire squadre con grande appeal (come Roma, Lazio e Fiorentina). Mediaset accusa la Lega e Sky di avere una piena coincidenza di interessi. Dalla Lega nessun commento, in attesa dell’Antitrust. Per il 10 giugno è prevista l’assemblea in cui dovranno essere aperte le buste valutate dai presidenti dei club.
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