Categories: Giurisprudenza

Agcom, raccomandazione sulla corretta rappresentazione dell’immagine della donna nei programmi di informazione e di intrattenimento.

L’Agcom, con Delibera 442/17/CONS raccomanda ai fornitori di servizi media audiovisivi e radiofonici di garantire l’effettivo rispetto dei diritti fondamentali a tutela degli utenti ed in particolare della dignità della persona e del principio di non discriminazione. In considerazione della delicatezza dell’argomento e del ruolo che l’informazione radiotelevisiva svolge in ordine alla formazione di un’opinione pubblica, si ribadisce la necessità di garantire un’informazione completa, obiettiva, imparziale e pluralistica che faccia emergere in maniera chiara l’oggetto della notizia e la differenza tra fattispecie penalmente rilevanti, come ogni forma di violenza, e quelle penalmente non rilevanti ma comunque inadeguate. In tali ultimi casi l’informazione è chiamata ad uno sforzo di denuncia e di segnalazione critica anche in virtù del moltiplicarsi di episodi gravemente lesivi della dignità umana ma in particolare di quella femminile, salvaguardando le vittime che denunciano abusi con riguardo al diritto di parola e alla garanzia di potersi esprimere in un contesto sereno ed equilibrato.
Si ricorda che l’esercizio del diritto di critica e di cronaca deve essere improntato a
criteri di verità, essenzialità e sobrietà. Giornalisti e conduttori, nel trattare la tematica,
sono chiamati a fornire ai cittadini/utenti informazioni verificate e fondate, anche
esplicitando le fonti così da consentire un’adeguata comprensione della vicenda,
correggendo tempestivamente e accuratamente eventuali errori o inesattezze
intervenuti nella diffusione di notizie e naturalmente assicurando anche la facoltà di
replica.
I fornitori di servizi media audiovisivi e radiofonici sono pertanto invitati ad adottare ogni più
opportuna cautela, in particolare nel corso delle trasmissioni in diretta e, in ogni caso,
a valutare nella predisposizione dell’ordine degli interventi, i possibili rischi di incorrere nel mancato rispetto dei principi richiamati, impegnando direttori, registi, conduttori e giornalisti a porre in essere ogni azione intesa ad evitare dubbi o attacchi sull’attendibilità dell’informazione.

Redazione CCE

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