L’Autorità per le telecomunicazioni plaude alla decisione del Governo di non estendere la Robin Hood Tax anche al settore delle tlc nella manovra economica in discussione in Parlamento. In una segnalazione a Governo e Parlamento, l’Agcom scrive che «l’applicazione della Robin Tax al settore delle telecomunicazioni non appare compatibile con il diritto comunitario e darebbe luogo, con tutta probabilità, ad una contrazione degli investimenti delle imprese», che a sua volta «inciderebbe sullo sviluppo del sistema economico italiano, portando a un’ulteriore stagnazione degli investimenti nelle reti di nuova generazione fisse e mobili, che sono indispensabili per il progresso tecnologico ed economico del Paese».
L’Agcom segnala inoltre che nel comparto delle tlc manca il presupposto per l’applicazione della Robin Tax, ovvero «la presenza in un determinato settore di pressioni speculative che possano far conseguire elevati extra profitti». Infatti le entrate delle aziende «non sono collegate a prezzi di materie prime volatili ed incerte, ma a forze proprie del settore stesso». L’applicazione della Robin Tax «comporterebbe l’erosione dei margini garantiti dalle tariffe all’ingrosso creando un incentivo a traslare il maggior onere sostenuto sui mercati all’ingrosso, ai mercati al dettaglio e, in ultima analisi, sui consumatori». (MF-DJ)
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