SAFER INTERNTE DAY: EDUCAZIONE VIRTUALE CONTRO I PERICOLI REALI DEL WEB

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La sicurezza del web è materia di dibattito incalzante ultimamente ed in particolare lo è oggi, giornata ufficiale in tutta Europa e nel mondo del Safer Internet Day.

Particolare attenzione è riservata ai giovani in una campagna di prevenzione per un uso sicuro della rete, Google in accordo con la polizia postale e delle comunicazioni ha organizzato una serie di incontri nelle scuole volti ad una navigazione «protetta», per non perdere la bussola come recita lo slogan dell’iniziativa.
Al centro della campagna di quest’anno particolare attenzione è riservata alla comunicazione tra genitori e figli, in particolar modo sul sottoinsieme relazionale del rapporto tra adolescenti e genitori in rapporto all’uso di Internet e dei social network.
Il progetto «Connecting generation» come spiegato da Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum, nasce da dati emergenti dalla ricerca Eukids online.
A quanto pare in Italia con una percentuale dell’82%, i genitori non sembrano preoccuparsi dei pericoli che i propri figli possono incontrare imbattendosi nel web che come noto rappresenta per la sua sconfinatezza di limiti un terreno insidioso per i giovanissimi.
L’insidiosità della rete è certificata dalle ricerche condotte da Save the Children che accende un campanello d’allarme sui giovani: un ragazzo su tre invia o riceve messaggi a sfondo sessuale, il 32% dei teenager fornisce il proprio numero di telefono ad amici conosciuti online, il 27% si incontra di persona e il 17% ha rapporti intimi con persone contattate via web.
Di fondo manca un’adeguata educazione e comunicazione riguardo l’uso della rete, compito designato ai genitori in primis che dovrebbero fare dell’educazione informatica un precetto imprescindibile per il proprio figlio.
A sentire questi dati allarmanti verrebbe da invocare a gran voce i provvedimenti restrittivi come quelli avanzati dalle proposte di legge sul modello Sopa, ma probabilmente campagne di informazione come quella istituita dalla Commissione Europea possono evitare il ricorso ad un oscuramento pressoché totale ed arbitrario dei contenuti circolanti in rete.

Arianna Esposito

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