Il pezzotto, o se preferite la pirateria, solo nel 2024, ci è costata 2,2 miliardi di euro. Certo, i numeri sono in calo e qualche trend positivo all’orizzonte inizia pure a intravedersi. Il dramma, però, resta nella cultura diffusa: a nessuno sembra che il pezzotto sia reato. E questo è un problema gigantesco acuito dal fatto che, i primi pirati, sono i giovanissimi che per arrotondare non esitano a bucare e violare reti e copyright. Si tratta di ragazzi, per lo più al di sotto dei trentacinque anni, dotati di talenti e competenze che potrebbero essere utilizzati, meglio, altrove. E invece “scelgono” di fare i pirati.
Ieri sono stati presentati i dati dell’indagine Fapav-Ipsos. Il conto complessivo dei danni all’economia italiano è serissimo: a causa dei pirati, il comparto audiovisivo, film e serie tv ha subito danni pera 530 milioni di euro, stima in rialzo a 778 milioni se si considerano le offerte annuali perdute a causa dei pirati. Il mondo dello sport, complessivamente, ha accusato perdite per 350 milioni di euro. A questi danni diretti vanno sommati quelli indiretti, all’indotto, al fisco e all’occupazione. La perdita di Pil è stimata, addirittura, in 904 milioni a cui sommare mancati introiti fiscali per 407 milioni.
A sorpresa (ma nemmeno troppo) non è il comparto sportivo quello che patisce più attacchi e più danni, dunque. Al primo posto ci sono i film (29%), le serie tv e la fiction (23%), i programmi tv (22%) e solo poi gli eventi sportivi live e in diretta (15%).
La stima è che, in tutto il 2024, siano stati compiuti ben 295 milioni di atti di pirateria. Qualcosa in meno rispetto al 2023 (-8%) ma i casi sembrano essere scesi addirittura più della metà se il raffronto è col 2016 (-56%). Almeno il 38% degli italiani, lo scorso anno, ha compiuto un atto di pirateria.
Ma chi sono i pirati? Secondo l’inchiesta Fapav-Ipsos si tratta per lo più di giovani under 35 (39%), di buona se non ottima scolarizzazione (il 21% può vantare addirittura una laurea), già occupati (lo è il 60% dei pirati), per lo più proveniente da Sud e Isole (40%).
Dopo il flop dell’offerta Gedi, Leonardo Maria Del Vecchio acquisisce il 30 per cento del…
Unirai esulta: è stato riconosciuto come sindacato a viale Mazzini alla Rai. A darne notizia…
Negli ultimi anni, anche in Italia, il tema della libertà di espressione dei magistrati è…
Anche per l’anno scolastico 2025/2026 è aperta la procedura per la concessione dei contributi destinati alle istituzioni scolastiche per…
Il Gruppo Antenna, in procinto di acquisire le testate Gedi, non avrebbe la minima intenzione…
Anche l’ordine dei giornalisti si allinea alle richieste di Elly Schlein e chiede al governo…