Fnsi in guerra contro chi danneggia la stampa: “Da settembre iniziative nazionali”

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La Fnsi dichiara guerra a chi attacca la stampa. L’estate sarà l’ultima tregua perché da settembre è pronto un piano di iniziative per sensibilizzare sulle tematiche della difesa della libertà di stampa e del pluralismo.

Lo afferma il sindacato in una nota: “Da settembre la Fnsi promuoverà iniziative a livello nazionale e nelle singole regioni. Lo hanno deciso la Giunta Esecutiva e la Consulta delle Associazioni regionali di Stampa, riunite il 16 luglio, a Roma, approvando all’unanimità la relazione del segretario generale Raffaele Lorusso. La prima iniziativa, alla quale ha annunciato la propria partecipazione il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, si terrà il 12 settembre nella sede del sindacato e sarà dedicata ai temi del lavoro e della previdenza. Analoghe iniziative si terranno successivamente anche nelle singole regioni in difesa della professione e dell’informazione professionale e per rispingere ogni tentativo di commissariare l’Inpgi, l’Ordine dei giornalisti e la professione stessa”.

Ma non è tutto: “Nel corso del dibattito è stata ribadita la necessità di contrastare con ogni mezzo il disegno, sempre più evidente, di una parte del governo di colpire la professione, il ruolo dell’informazione, il pluralismo e il lavoro regolare. Di qui l’opportunità di promuovere iniziative che, in mancanza di segnali diversi, non potranno che culminare in una pubblica presa di distanza dalla fase conclusiva degli Stati generali voluti dal sottosegretario all’Editoria, Vito Crimi”.

E quindi la chiosa: “Da più parti è stato inoltre stigmatizzato il comportamento di quanti, nella minoranza sindacale, fanno pressioni sul governo per ottenere provvedimenti volti a penalizzare l’istituto di previdenza e a colpire i colleghi più deboli attraverso l’attacco alla contrattazione collettiva, un comportamento – è stato detto – che non ha nulla a che vedere con la dialettica, anche aspra, che può animare il dibattito all’interno del sindacato”.

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