ZACCARIA SI CANDIDA PER L’AGCOM. IL PD SI SPACCA

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L’ex presidente della Rai Roberto Zaccaria, parlamentare del Pd, ha formalizzato oggi con una lettera al Presidente della Camera Gianfranco Fini la propria candidatura per il nuovo vertice dell’Agcom, sottolineando come la scelta di autopromuoversi sulla base di proprio curriculum e titoli professionali sia dettata dalla speranza di inaugurare un nuovo metodo di selezione delle Autorità Garanti.
«Caro Presidente – ha scritto fra l’altro Zaccaria – come ricorderai ti avevo già comunicato alcune settimane fa l’intenzione di candidarmi all’Autorità per le garanzie delle comunicazioni. La trasparenza invocata da più parti ed anche da alcuni nostri colleghi, mi induce ora a comunicarti formalmente questa intenzione nel caso che si intenda adottare una procedura diversa rispetto al passato o semplicemente nel caso che si voglia dare alle candidature una opportuna pubblicità.

L’organismo che andremo a nominare è uno dei più delicati nel sistema di governo delle comunicazioni e nella nuova ridotta composizione è ancora più importante che i candidati si caratterizzino per elevati requisiti professionali e che non siano avulsi da un ampio e consapevole mandato parlamentare che è valore implicito nel sistema di nomina prescelto dalla legge».
«Naturalmente – si legge ancora nella missiva dell’ex Presidente Rai- e esistono altre candidature di assoluto prestigio e di specifica competenza, rispetto alle quali non avrei alcun disappunto a cedere il passo. Non sta a me certamente fare valutazioni comparative, penso, però, che in questo momento del Paese sia importante per tutti che la scelta e il metodo che adotteremo possa essere così convincente da superare il giudizio critico della pubblica opinione, che certo non mancherà».
«Non voglio in questa lettera – ha scritto ancora Zaccaria a Fini – dare dettagliati elementi di curriculum che potranno agevolmente essere trovati sul mio sito internet (www.robertozaccaria.it/biografia) o comunque desunti dal file allegato, ma solo provare a riassumere le ragioni che giustificano il mio interesse. All’Università ho iniziato a lavorare, dalla fine degli anni sessanta, con il gruppo dei costituzionalisti fiorentini, diretti da Paolo Barile, Cheli, De Siervo, Merlini e Caretti in quel centro di alta specializzazione sui temi della libertà di informazione che ha complessivamente prodotto le ricerche e le pubblicazioni tra le più importanti nel nostro paese. Personalmente ho poi avviato, tra i primi in Italia, il corso universitario di diritto dell’informazione e della comunicazione e prodotto il manuale dall’identico titolo, che nato nel ‘96 per i tipi della Cedam è giunto nel 2010 alla settima edizione ed è uno tra i più adottati».
«A questa esperienza teorica ho potuto unire, dalla fine degli anni Settanta (1977) quella di Consigliere di amministrazione della RAI e tra il 1998 e il 2002 – ha ricordato Zaccaria- in uno dei periodi più difficili per la vita dell’azienda quella di Presidente, per un duplice mandato. In quegli stessi anni ho avuto anche l’onore di essere eletto Vice Presidente dell’Unione europea delle Radiotelevisioni (circa 50 paesi)». «L’ esperienza parlamentare, dal 2004 ad oggi – ha concluso- ha contribuito ad aggiungere qualcosa di importante al mio curriculum perché mi ha consentito di vedere, dal lato dell’Istituzione e in una Commissione con competenza specifica sulle Autorità, anche nel corso di un’ampia indagine conoscitiva e nelle ripetute audizioni, il modo di procedere dell’Agcom nella delicatissima e problematica applicazione delle norme sulla par condicio e sul conflitto d’interessi».
La candidatura Zaccaria nei giorni scorsi aveva avuto pubblico sostegno dall’ex ministro Pd Arturo Parisi e dalla ex portavoce di Romano Prodi Sandra Zampa, anche se avrebbe creato problemi nel partito che aveva intenzione di candidare l’ex ministro Giovanna Melandri.

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