Yeerida: il primo sito online di book streaming è made in Italy

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Dall’intuizione e la passione di Federico Jose Bottino, Jacopo Maria Vassallo e Fabrizio Vargas Bosco è nata la prima start up al mondo che offre contenuti editoriali gratuitamente

Nata poco più di 2 anni fa, la piattaforma italiana ha già fatto parlare molto di sé e si distingue per la sua impronta editoriale che la rende immediatamente riconoscibile. Ad oggi il servizio di streaming online consente la lettura digitale di numerosi libri accessibili all’interno delle rispettive sezioni (narrativa, poesia, teatro e saggi). Sia la registrazione che la fruizione dei testi sono gratuiti.

Per comprendere meglio la chiave del successo di questo progetto nato con l’obiettivo di diffondere e valorizzare la cultura nel mondo, abbiamo rivolto alcune domande a Fabrizio Vargas Bosco CTO/CMO and Co-Founder di Yeerida.

Da dove nasce l’idea dello streaming dei testi? Quanto avete dovuto lavorare prima di riuscire a far partire questo progetto?
L’idea dello streaming di contenuti testuali è nata a dicembre del 2014, e scaturisce dalla voglia e necessità di rendere definitivamente digitale il mondo dell’editoria e della letteratura.
Prima di Yeerida, le offerte digitali si limitavano all’acquisto di ebook, a “librerie digitali” a pagamento, dove l’utente paga un abbonamento per fruire di un catalogo, e piattaforme per scrittori emergenti, dove si legge gratis ma la qualità spesso non è altissima. Yeerida nasce soprattutto per creare un luogo dove i lettori possono trovare contenuti di qualità, gratuitamente, che retribuisca in maniera equa editori e scrittori professionisti. Internet è free ed è in streaming, così deve essere anche la letteratura. 
Una volta messa a fuoco l’idea, abbiamo lavorato ancora più di un anno in progettazione, analisi del mercato editoriale e test del nostro modello di business, e abbiamo lanciato Yeerida il 21 marzo di quest’anno.

Dopo l’ultimo Salone del Libro cosa è cambiato?
È aumentata la nostra esposizione soprattutto nel mercato editoriale. Per noi il Salone è stato soprattutto il momento per contattare quanti più editori possibile. In quei pochi giorni abbiamo messo in atto un programma serratissimo di appuntamenti, e abbiamo aumentato considerevolmente il numero dei nostri partner. Buona parte dei contenuti attualmente condivisi su Yeerida arriva dal Salone del Libro.

Qual è il grado di soddisfazione di editori e autori che hanno aderito?
Altissimo. Finalmente hanno l’occasione di condividere contenuti di qualità senza spese, senza cedere diritti sulle opere, senza rischi di pirateria, con una tecnologia comoda e intuitiva, con la possibilità di recuperare porzioni di catalogo che erano destinate all’oblio. Yeerida è uno strumento di marketing e analisi estremamente efficace, che in più li retribuisce in maniera trasparente e proporzionale per il materiale condiviso. Fin’ora abbiamo ricevuto feedback molto positivi. Ovviamente c’è ancora moltissimo lavoro da fare, abbiamo grandi progetti che abbiamo condiviso con tutti i nostri partner editoriali e che stiamo costruendo mattone dopo mattone. C’è un clima di grande cooperazione tra scrittori, editori e Yeerida, una grande voglia di un futuro diverso e possibile per la letteratura.

Quali sono le perplessità di chi invece non ha voluto prendere parte al progetto e come superarle?
Le perplessità maggiori arrivano da un clima di generale sospetto verso il mercato editoriale digitale: editori e scrittori hanno tentato moltissime strade, complicate e tortuose, con risultati spesso deprimenti. A volte è difficile convincerli della nostra alternativa, soprattutto perché sembra troppo facile, troppo vantaggiosa e troppo equa. Il nostro unico modo per cercare di superare queste perplessità è rispondere a tutte le domande e inviare il contratto, dove si evince la totale trasparenza e chiarezza del modello. Se a questo punto non riusciamo a convincerli, pazienza. Non vogliamo insistere, le nostre porte sono sempre aperte.

Se lo streaming è gratis su cosa guadagnano Yeerida, editori e autori?
Il meccanismo è semplice: Yeerida attiva partnership con aziende, enti e imprese interessati a investire in visibilità nel mondo della cultura, scegliendo di sponsorizzare una piattaforma dove la letteratura viene condivisa gratuitamente per tutti. Noi lo chiamiamo “Mecenatismo 2.0”. Un po’ come hanno fatto dalle famiglie nobiliari dal medioevo in poi, sponsorizzando grandi opere artistiche e architettoniche (il precursore di quello che noi chiamiamo native advertising). Ora, allo stesso modo, un’azienda può affiancare il proprio brand a una grande opera culturale, a una linea editoriale, a una verticalità di catalogo affine alla propria mission, sapendo che i proventi della sua sponsorizzazione verranno redistribuiti e retribuiranno chi la cultura la fa e ci vive. È un messaggio molto forte e molto apprezzato dalle aziende. I proventi di queste sponsorizzazioni vengono poi redistribuiti ad editori ed autori, in maniera direttamente proporzionale al numero di pagine lette. Yeerida trattiene una piccola parte di questa sponsorizzazione per garantire il servizio.

Questo progetto è stato presentato come “lo Spotify del libro”. E’ ipotizzabile una versione “basic” e una “premium”, proprio come il popolare servizio di streaming musicale?
Al momento non prevediamo versioni premium in abbonamento. Al lancio delle app iOS e Android, che dovrebbe avvenire non oltre l’inizio del 2017, sarà reso disponibile il servizio di lettura offline, che sarà l’unico “extra” a pagamento per i lettori. Anticipiamo che si tratterà di cifre piccolissime e con un modalità del tutto nuova. In ogni caso, la lettura in streaming non-offline sarà sempre gratuita. Non crediamo a servizi in abbonamento per la letteratura. I libri ( e gli audiolibri) sono prodotti che si consumano “uno alla volta” e con massima attenzione,  secondo noi gli “all-you-can-read” letterari non hanno molto senso.

A questo punto non resta che coinvolgere i grandi editori, ci sono delle trattative in corso? Quali sono i prossimi passi di Yeerida?
Abbiamo già avuto incontri con i grandi gruppi letterari italiani, i loro processi decisionali sono molto più lunghi rispetto a quelli di un piccolo-medio editore. Ci vuole tempo, ma abbiamo suscitato il loro interesse.
I nostri prossimi passi sono le app per mobile e il raggiungimento degli step di catalogo editoriale. Sono obiettivi molto sfidanti, ma siamo fiduciosi e stiamo lavorando duramente. Da un punto di vista tecnologico ci stiamo anche dedicando all’implementazione di altre funzioni che rendano la lettura ancora più piacevole e completa.
Inoltre, stiamo rivolgendo la nostra attenzione a progetti più sul territorio, affiancando e promuovendo premi e concorsi letterari nel ruolo di piattaforma tecnologica di supporto. Al momento siamo partner di Borgate dal Vivo, un progetto molto bello che coinvolge la Valsusa e i suoi autori, e stiamo attivando altre collaborazioni ed eventi in quella direzione al servizio della cultura.

E a noi piace pensare a Yeerida come ad una realtà in continuo divenire, con grandi potenzialità di crescita, vanto della creatività e dello spirito imprenditoriale made in Italy di cui sono espressione i suoi 3 giovani fondatori.

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