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Webtax tutela del gettito fiscale italiano o provvedimento ammazza internet? L’italia digitale si divide!

Rivoluzione nel settore dell’e-commerce: sono stati approvati gli emendamenti alla Web Tax così tanto discussa e osannata negli ultimi giorni. Ma di cosa si tratta? Stiamo davvero andando verso leggi medievali che hanno l’intento di ammazzare e scoraggiare sviluppo e investimenti in Italia? Analizziamo meglio il testo approvato dalla Commissione Bilancio della Camera. Il primo dei due emendamenti, scritto da Edoardo Fanucci del PD e fortemente sostenuto fin dall’inizio anche dal compagno di partito Francesco Boccia, prevede l’obbligo di acquistare spazi pubblicitari o altri servizi di e-commerce passando obbligatoriamente da soggetti muniti di partita IVA italiana. L’intento, come ben si evince, è quello di portare ad una vera e propria tracciabilità sia per quanto riguarda gli acquisti che i pagamenti. Il secondo emendamento, che porta invece la firma di Stefania Covello, prevede diversi metodi di calcolo dei proventi ottenuti dai grandi colossi della rete, andando così a calcolare non le spese sostenute per la pubblicità e l’e-commerce, ma prendendo in esame i profitti generati da tali operazioni. Si tratta pertanto di azioni molto forti che vogliono andare a colpire i giganti del web, tra cui spiccano sicuramente: Google, Apple e Facebook. Questo passo in avanti della Web Tax ha creato molto scompiglio tra l’opinione generale, ma soprattutto tra le grandi aziende che si servono del grande mondo di internet per pubblicizzare i propri prodotti e la propria immagine. La maggior parte delle opinioni sono convergenti, molti pensano infatti che si tratterebbe di un colpo all’economia Italiana. I sostenitori di tali opinioni sostengono a più riprese che scoraggiare gli investimenti di società estere all’interno della nostra penisola è quanto di più sconsiderato, soprattutto in un periodo di crisi e recessione come quello che stiamo attraversando. Altri invece si concentrano più sul significato intrinseco che tale legge apporterebbe al concetto di World Wide Web. Se parliamo infatti di un universo di reti mondiale e quindi del concetto di internet, è normale rimanere perplessi. Quello che molti si chiedono infatti è: come si può parlare di territorio Italiano in relazione all’e-commerce e quindi al web? Internet per definizione è un universo di reti, pertanto andare a definire uno spazio specifico in cui attuare una legislazione così restrittiva, può essere visto sicuramente come un intervento arcaico. Oltre agli aspetti puramente legislativi e concettuali, la Web Tax ha molti altri risvolti. Non va infatti a colpire solo le grandi aziende del web come Google o Amazon, ma anche i piccoli imprenditori che vogliono esportare i propri prodotti. Si tratta quindi di un grande e rivoluzionario cambiamento che va a stravolgere l’intero equilibrio del web. (ASSODIGITALE.IT)

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