La web tax ha aperto un dibattito anche all’interno del governo. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio, con delega all’innovazione, Alessio Butti non si è detto felicissimo della scelta del Ministero dell’Economia e delle Finanze di imporre la tassazione anche alle aziende piccole e non soltanto ai giganti digitali. “La decisione del Mef ha un suo fondamento dal punto di vista finanziario ma io personalmente avrei fatto qualche ragionamento in più e credo che il ministro Giorgetti stia valutando una sorta di progressione di tassazione”, ha spiegato Butti. Che ha aggiunto: “Ciò che non è accettabile è l’attacco a Meloni rispetto a quello che diceva sei anni fa. Da sei anni fa ad oggi è successo di tutto: non c’era l’Ai, non c’era il numero delle startup che ci sono oggi. Ecco perché noi vogliamo la legge sull’innovazione annuale. È una cosa importante”.
Per il vicepremier Antonio Tajani la web tax non dovrebbe riguardare le piccole e medie imprese. “Bisogna far pagare i giganti del web, però bisogna verificare bene che non si colpiscono le piccole e medie imprese”, ha affermato. E ha rimarcato: “In Parlamento si può sempre migliorare, lo abbiamo anche detto in Consiglio dei ministri. I giganti del web, quelli sì, devono pagare come tutti gli altri perché le tasse spesso le pagano nel loro paese d’origine e non danno neanche tanti posti di lavoro”.
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