VITO, APPROVAZIONE FINANZIARIA SENZA VOTO DI FIDUCIA E VIA LIBERA AL DL ANTI-CRISI PRIMA DI NATALE

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Approvazione della Finanziaria senza voto di fiducia, varo finale dei 5 ddl collegati nei primi mesi del 2009. Sul dl anti-crisi auspico che la commissione possa dare il via libera prima di Natale: ”Sarebbe un bel segnale per il Paese”. E’ questo il quadro tracciato dal ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio Vito, in un’intervista al Sole 24 ore.
Sull’iter e sui contenuti della Finanziaria il ministro non ha dubbi: ”Rappresentano la realizzazione concreta di una riforma frutto di un procedimento virtuoso voluto dal Governo. Per la prima volta dopo decenni, abbiamo una Finanziaria asciutta e misure omogenee”. E sull’ipotesi di porre la fiducia, ribadisce: ”L’esame in commissione si è concluso in maniera ordinata, con poche limitate modifiche.Confido che anche al Senato sia possibile non porre il voto di fiducia. Sarebbe un grande successo per le Istituzioni”.
Nessuna blindatura sul dl 185 perchè ribadisce il ministro ”nessuno dei nostri decreti è stato mai blindato in Parlamento, tutte le commissioni hanno apportato modifiche a patto di non stravolgerne i contenuti”. Così il decreto anti-crisi che ”non potrà perdere le caratteristiche originarie, tanto più che è strettamente collegato alla manovra di finanza pubblica. L’importante è che il suo esame in commissione sia approfondito. Se prima di Natale si riuscirà ad avere la definizione del testo, sarà un bel risultato anche per dare un segnale forte al Paese”.

Sulla necessità di riformare i regolamenti, Vito ribadisce che ”il Governo non ha alcuna possibilità di intervenire in maniera diretta sui regolamenti parlamentari, ed è giusto che sia così. Ma guarderebbe con grande favore a una riforma che da una parte conceda maggiori poteri di iniziativa e controllo alle opposizioni, dall’altra riconosca al Governo la possibilità di vedere approvati in tempi certi i suoi provvedimenti ordinari. Non chiediamo necessariamente tempi rapidi – ha puntualizzato Vito – chiediamo tempi certi. Nel mondo della globalizzazione e delle decisioni che vanno prese in tempi rapidi non è possibile governare senza avere una previsione dei tempi delle decisioni”.

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