Vertenza Askanews, c’è l’intesa: cancellati i licenziamenti

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Cancellati i licenziamenti, termina felicemente la vertenza che ha coinvolto i giornalisti e i lavoratori dell’agenzia di stampa Askanews. L’ufficialità è arrivata con una nota di Stampa Romana che ha comunicato l’intesa: “Con la firma dell’accordo al Ministero del Lavoro si chiude la vertenza relativa ad askanews”.

I termini della vicenda: “Come è noto alla nostra comunità, l’azienda, in pendenza di un concordato preventivo, aveva presentato una richiesta di 23 esuberi poi scesi a 21 su una platea di una ottantina di giornalisti.Oggi l’accordo prevede che non ci siano più i licenziamenti. Tutti i posti di lavoro sono salvi”.

Un sospiro di sollievo, dunque, per i giornalisti che però saranno chiamati a sacrifici: “Per far questo la redazione affronterà una proroga di cassa integrazione fino al 31 dicembre concessa grazie ad una norma inserita nel mille proroghe”. Ha reso noto Stampa Romana che ha aggiunto: “I sacrifici continueranno per la durata del piano concordatario con l’uso dei part time. In sostanza i giornalisti e le giornaliste, affrontando sacrifici e distribuendoli tra di loro in modo solidale, hanno evitato i licenziamenti, hanno salvato l’azienda e posto le condizioni perché una delle principali agenzie primarie del nostro paese continui a informare”.

Una vittoria per tutti: “Tutta la delegazione sindacale ha lavorato per raggiungere questo risultato. Un ringraziamento particolare va rivolto al comitato di redazione che in condizioni molto difficili ha trovato una strada interna percorribile e creato le condizioni perché in Parlamento si approvasse una norma bipartisan sulla cassa integrazione nel mille proroghe utile anche in casi analoghi. Stampa Romana con la sua struttura sindacale ha seguito passo passo la progressione dell’accordo non facendo mai mancare il sostegno concreto al cdr e ai colleghi. Ringrazia tutti i giornalisti e le giornaliste di askanews per avere con coraggio perseguito l’interesse collettivo di una intera redazione”.

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