VENETO: PROPOSTA DI LEGGE “TRASVERSALE” CHE L’EQUO COMPENSO DEI GIORNALISTI

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Due terzi dei 2400 giornalisti attivi in Veneto sono precari, collaboratori atipici o freelance, e il 65 per cento di loro non raggiunge i 5 mila euro di una retribuzione annua lorda. Per contrastare la crescente precarizzazione del lavoro giornalistico sta prendendo forma in Veneto una iniziativa legislativa “trasversale” che tuteli la qualità e l’indipendenza dell’informazione e salvaguardi l'”equo compenso” di chi lavora nei media.
L’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan, insieme ai consiglieri regionali Graziano Azzalin del Pd e Gustavo Franchetto dell’Italia dei Valori, hanno riunito attorno a un tavolo i rappresentanti dell’Ordine e del sindacato dei giornalisti e delle associazioni dei lavoratori atipici della carta stampata, dell’emittenza e del web elaborando alcune coordinate di lavoro, già formalizzate nella mozione depositata in Consiglio un mese fa e che, nelle prossime settimane, si tradurranno in un progetto di legge ‘ad hoc’. Il ‘cantiere legislativo’ è stata presentato oggi alla presenza dei presidenti nazionale e regionale dell’Ordine dei giornalisti Enzo Jacopino (foto) e Gianluca Amadori, del presidente della Federazione nazionale della stampa Roberto Natale, del segretario del sindacato veneto dei giornalisti Daniele Carlon e del vicepresidente del Corecom Giovanni Gallo. “Il ruolo degli operatori dell’informazione – ha premesso l’assessore Donazzan – è estremamente delicato per una società che vive di comunicazione, nella quale i media sono essenziali per il rapporto tra istituzioni e cittadini e per l’esercizio stesso della democrazia”. “La precarietà di lavoro nell’informazione è una minaccia per la democrazia. Non ci potrà mai essere un’informazione di qualità senza il giusto compenso”, ha aggiunto Roberto Fasoli, consigliere Pd, che ha affiancato gli altri firmatari. Intanto il ‘cantiere’ legislativo sta lavorando per realizzare attraverso il Corecom e le associazioni di categoria un’indagine conoscitiva sulle aziende editoriali in Veneto e avviare “un tavolo regionale con i gruppi editoriali” che coinvolga anche i rappresentanti di Ordine, sindacato e coordinamento dei giornalisti atipici e precari.
“Il progetto legislativo che sta prendendo forma – hanno anticipato Azzalini e Franchetto – intende orientare risorse e contributi pubblici verso quegli editori che rispettano retribuzioni congrue e stabilizzano collaboratori precari. Si intende inoltre sostenere iniziative e percorsi di formazione e di aggiornamento professionale finalizzati al reimpiego e allo sviluppo di nuove forme di autoimprenditorialità”. Sostegno diretto all’iniziativa legislativa è arrivato anche da Dario Bond, capogruppo del Pdl, che si è dichiarato pronto a sottoscriverla. Plauso e appoggio incondizionato anche dai vertici nazionali di Ordine e sindacato: “Il Veneto è la prima regione in Italia – hanno sottolineato Iacopino e Natale – ad assumere una iniziativa legislativa diretta a sostegno del ‘giusto compenso’ e della corretta applicazione delle norme contrattuali nel settore dell’informazione e dell’editoria. In tutti i settori l’erogazione di risorse pubbliche deve essere legata al rispetto del lavoro contrattualizzato, tanto più nel delicato settore dell’informazione”.

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