VA AVANTI IL PROCESSO AL “CASALESE”. GLI AVVOCATI DI COSENTINO RITIRANO LA RICHIESTA DI RISARCIMENTO

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Ieri si è tenuta la seconda udienza del processo nato intorno al libro “II Casalese, ascesa e tramonto di un leader politico di Terra di Lavoro”, biografia non autorizzata di Nicola Cosentino, ex sottosegretario all’Economia ed ex coordinatore regionale del Pdl. Gli avvocati del deputato hanno notificato alla casa editrice un ricorso con richiesta di sequestro del volume e contestuale distruzione delle copie. Nonché un milione di euro e 200 mila euro per danni morali, materiali e patrimoniali a carico degli autori.
Una prima vittoria la piccola casa editrice napoletana “Cento Autori” l’aveva già ottenuta: il libro è in vetta alle classifica per i più letti ed è stato oggetto di un’affollata presentazione alla Feltrinelli di Caserta. La seconda vittoria è arrivata quando i legali di Giovanni Cosentino (fratello di Nicola), gli avvocati Carlino, Ciancia e De Bellis hanno abbandonato l’iniziale pretesa di risarcimento chiedendo, invece, la ristampa del volume con rettifiche del testo.
Adesso bisognerà aspettare la decisione del giudice Anna Giorgia Carbone che, nell’udienza di ieri, ha acquisito la memoria di replica della difesa del fratello del parlamentare e ha ascoltato le ragioni del difensore della casa editrice, avvocato Marino Maffei che ha ribadito il rigetto delle pretese del parlamentare.
Al termine della discussione è intervenuto Giovanni Cosentino, che ha sottolineato l’antica reputazione commerciale della propria azienda familiare che sarebbe stata aggredita dalle pagine de “II Casalese”. Secca la replica dell’editore, Pietro Valente, che si è limitato – anche in considerazione della corposa memoria già presentata dall’avvocato Maffei – a ricordare l’esercizio del diritto di cronaca esercitato dagli autori del libro, «sui quali – ha detto Valente – cade l’obbligo di raccontare sempre tutto, e dunque anche le storie di aziende che operano in un territorio controllato dalla camorra».
Sulla questione è stata presentata anche un’interrogazione alla Camera che chiede al Presidente del Consiglio dei ministri «quali iniziative intenda assumere a tutela del diritto di cronaca e del libero confronto delle idee, un diritto particolarmente rilevante ed efficace per il consolidamento dei valori della
legalità e della democrazia, che in alcune aree della Campania, dove maggiore è la
pressione della camorra, appaiono fortemente compromessi da azioni intimidatorie – a
volte solo apparentemente legittime – che nei fatti annullano totalmente le autonomie locali
e il processo di partecipazione democratica dei cittadini».
Massimo De Bellis

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