USA/AUMENTO DELLE VENDITE PER LA MUSICA DIGITALE E QUELLA OFFLINE

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È il rapporto Nielsen “Sondscan” a confermare una tendenza positiva degli acquisti in un settore a quanto pare trainato dalle opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Anche se l’incremento registrato sull’intero comparto è dell’1%, il quadro si fa più incoraggiante sull’analisi del numero di download di tracce singole che salirebbe al 3.6%. Negli Usa contrariamente a quanto prospettato dalle Major discografiche riguardo la contrazione del settore dovuta al sentito problema della pirateria online, lo studio Nielsen attesta un’inversione di tendenza rispetto al periodo 1999-2004 in cui si sarebbe concentrato il calo più sensibile e costante delle vendite. Nei primi sei mesi del 2011 sono stati 155,5 milioni gli album venduti, complice la distribuzione online dominata dal servizio offerto da iTunes ed Amazon MP3, con la vendita di 660milioni di album, registrando così un aumento dell’11% rispetto al periodo del 2010.
Una realtà che è destinata probabilmente a ricevere ulteriori impulsi specie dopo il lancio prossimo del servizio social di distribuzione musicale annunciato da Facebook. Per adesso gli stimoli provengono tutti dalla nuvola, ovvero dai sistemi basati sul cloud computing, come Google Music, Amazon Cloud Drive ed Apple iCloud destinati ad offrire un grande supporto al business, confutando così il mantra divenuto ormai obsoleto che ad un mp3 scaricato corrisponda per forza un acquisto mancato.
Eppure la testata specializzata Cnet in un articolo del 22 giugno, non fa mistero della possibilità concreta di un accordo imminente (o addirittura già operativo) negli Usa tra un gruppo di fornitori di banda del calibro di AT&T, Comcast e Verizon e alcune delle maggiori compagnie dell’intrattenimento, con l’intento dichiarato di stabilire regole e punizioni più severe per chi violi il diritto d’autore.
Manuela Avino

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