Usa. E’ illegale ottenere i dati di localizzazione dei cellulari senza mandato

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localizzUna corte di appello degli Stati Uniti ha deciso che polizia e autorità giudiziarie non possono ottenere dagli operatori telefonici dati sugli spostamenti topografici senza l’autorizzazione del giudice. A stabilirlo sono stati i tre togati della corte di Secondo grado dell’11 esimo distretto, secondo cui la richiesta di acquisizione di informazioni sulle «location» in cui si è stati, registrate e conservate nei tabulati degli operatori, è tutelata dal Quarto emendamento della Costituzione. In base a questo dettato della carta fondatrice americana, la legge dispone la tutela da ogni tentativo di abuso o richiesta non autorizzata, pertanto il via libera del giudice appare imprescindibile. La sentenza giunge circa un anno dopo quella con cui la Corte di appello del Quinto circuito disponeva esattamente il contrario, ovvero che per ottenere tali informazioni non vi fosse necessità del mandato. Una doppia voce sullo stesso oggetto, come accade non di rado in base al funzionamento delle competenza territoriale giudiziaria degli Stati Uniti. La decisione di mercoledì, infatti, non si sovrappone a quella dello scorso anno, ma è una voce in più che si applica alle giurisdizioni di Florida, Alabama e Georgia. Nella sentenza di 38 pagine la Corte spiega che «non può essere negata, in base al Quarto emendamento della Costituzione, la protezione contro non ragionevoli ricerche e acquisizioni nei confronti degli utenti senza la necessaria autorizzazione del giudice preposto». «In caso di appropriazione indebita» dei dati sul posizionamento dei cellulari «ci si troverebbe dinanzi a una violazione di legge» che comporta di sanzione adeguata. Questo tipo di localizzazione è diverso dal Gps, che è presente normalmente sugli smartphone, e si ricava proprio dal sistema di reti che gestisce la telefonia mobile. Che si chiama cellulare proprio perché la superficie servita è divisa in celle più o meno grandi, a seconda della densità di collegamenti. Così, ad esempio, nelle zone rurali il dato della localizzazione è più impreciso, ma all’interno di una metropoli, dove le celle sono di dimensioni minori, è assai più puntuale. Questi dati sono gestiti solo dagli operatori. La sentenza ha raccolto il plauso della American Civil Liberties Union (Aclu), tra le principali associazioni Usa per la tutela dei diritti civili. «E’ una grande vittoria della privacy», afferma Aclu in un tweet divulgato dopo la sentenza giunta nell’ambito del caso con il quale il governo americano aveva citato in giudizio un privato cittadino di nome Davis Quartavious, accusato di diverse rapine.

Fonte:www.lastampa.it

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