“Un’intesa con Ocse contro la disinformazione”

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Una joint venture con l’Ocse per “combattere la disinformazione”. L’alleanza internazionale è stata annunciata dal sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, con delega all’editoria, Andrea Barachini. Che avvierà i lavori che porteranno all’intesa anti-fake già durante la presidenza italiana del G7. Per il governo italiano la lotta alla disinformazione, anche attraverso l’intesa con l’Ocse, deve diventare una priorità.

Ieri mattina, Alberto Barachini ha parlato alla conferenza ’Tackling disinformation: Strengthening democracy through information integrity’, organizzata a Parigi proprio dall’Organizzazione per la cooperazione. Il sottosegretario ha spiegato: “In passato la stampa e l’informazione erano solo una questione nazionale, mentre l’esperienza nell’ambiente digitale ci ha insegnato che oggi anche in questo settore è necessario guardare oltre i confini nazionali. Lavoreremo insieme all’Ocse per sviluppare un quadro comune per contrastare la disinformazione e rafforzare l’integrità dell’informazione”.

Barachini si è detto preoccupato perché il rapporto tra stampa e cittadini sta scricchiolando: “Credo che per andare avanti verso questo obiettivo il primo punto fermo sia avere un forte sistema di media professionali e di qualità – ha sottolineato l’esponente del governo italiano – Per questo mi preoccupa la crescente mancanza di fiducia nel giornalismo da parte dei cittadini. Di certo i giornalisti non devono cedere alla tentazione di diffondere notizie distorte e sensazionalistiche per inseguire click o audience. E non dovrebbero neppure sacrificare l’accuratezza alla velocità”. Ma non basta: “Questa missione – ha detto Barachini – è ancora più importante nella situazione come quella attuale in cui i contenuti generati dagli utenti sono diventati una parte essenziale dello storytelling non solo nei social network, ma anche nelle newsroom. Ecco perché qualsiasi contenuto deve sempre essere autenticato e ciò potrebbe includere il racconto diretto dei testimoni e l’utilizzo di una serie di tecniche più sofisticate come la geolocalizzazione e i riferimenti incrociati delle immagini satellitari”.

Pertanto, il sottosegretario ha detto: “Sono molto preoccupato per la sostenibilità dei mezzi di informazione professionali oggi soprattutto rispetto al potere e agli introiti pubblicitari digitali delle grandi piattaforme. I governi devono, quindi, sostenere l’innovazione e la trasformazione digitale del settore dell’informazione e promuovere un ambiente favorevole al giornalismo di qualità. Propongo con forza che durante la Presidenza italiana del G7 – ha concluso Barachini – lo scambio e l’incoraggiamento delle migliori pratiche diventi una vera priorità”.

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