Ungp: prime risposte ai sondaggi sul mondo dei giornalisti in pensione

0
499

A poco più di un mese dall’avvio dell’iniziativa, il Comitato esecutivo e il Consiglio nazionale dell’Unione nazionale giornalisti pensionati ha fatto un primo bilancio del sondaggio rivolto a tutte le colleghe e i colleghi in quiescenza, iscritti o meno al sindacato, per far conoscere l’attività dell’Unione, raccogliere suggerimenti, sollecitare collaborazione e stimolare l’adesione al sindacato, al fine di adeguare programmi e politiche sindacali alla nuova realtà della categoria.

Ungp ha spiegato che “La collega Patrizia Disnan, che ha proposto l’iniziativa, ha svolto una relazione sulla base delle risposte finora pervenute al questionario definito grazie alla collaborazione della professoressa Laura Rizzi, docente di Econometria presso il Dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell’Università degli Studi di Udine, che ci assiste sotto il profilo tecnico nella fase di raccolta e analisi dei dati”.

Ecco i dati emersi dalle analisi: “Dall’analisi delle oltre 450 risposte pervenute alla fine di febbraio emergono alcuni dati interessanti a partire dalla composizione per sesso (83,5% di uomini, 16,5% di donne) e dagli anni di pensionamento (oltre il 72% in quiescenza da uno a cinque anni). Un quarto dei rispondenti sono prepensionati; quasi l’80% ritiene valida o soddisfacente l’attività dell’Ungp nella propria regione, oltre il 70% parteciperebbe volentieri e con maggior frequenza a riunioni sindacali organizzate anche a distanza; altrettanti intervistati si dichiarano disponibili a mettere a disposizione le proprie competenze, l’esperienza maturata e il tempo libero a sostegno della categoria. Di questi, numerosi sono gli intervistati che suggeriscono temi di impegno per la futura iniziativa sindacale”.

E ancora: “Risposte al questionario continuano a pervenire e, visto che la stragrande maggioranza dei rispondenti ha dichiarato di essere venuta a conoscenza del sondaggio tramite una e-mail, è stato deciso di intensificare questa forma di comunicazione sollecitando le Associazioni e gli Ordini regionali a fornire gli indirizzi di posta elettronica delle colleghe e dei colleghi che potrebbero essere interessati all’iniziativa. Infatti, la rappresentatività delle risposte al questionario è legata al rapporto fra il campione che sarà raggiunto dall’iniziativa e l’intera platea dei soggetti interessati”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome