TV. CERAMI: EMERGENZA QUALITÀ. IN AUTUNNO INCONTRO BIPARTISAN. MORRI: NON TUTTO DA BUTTARE

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Ernesto Galli della Loggia, in un editoriale sul Corriere della Sera, pubblicato ieri, prende di mira la qualità delle fiction tv e la tendenza delle produzioni a non far lavorare i registi migliori. Inoltre, sempre secondo Ernesto Galli della Loggia, la volontà dei registi sarebbe spesso schiacciata da quella dei vertici aziendali. Commentando queste affermazioni, Vincenzo Cerami, ministro ombra della Cultura, annuncia un “grande incontro” bipartisan in autunno sulla qualità televisiva, vera e propria “emergenza” nazionale.
“La qualità – spiega il ministro ombra del Pd – è la fonte più importante della cultura nel nostro paese. Se una fiction è sciatta lo è anche il paese” che in essa si riflette. Per Cerami, “l’articolo di Della Loggia mette a fuoco un problema più vasto: il rapporto tra il grande e il piccolo schermo, che ha bisogno di una collaborazione reciproca ben strutturata che investa le produzioni, come avveniva negli anni ’80 quando la tv produceva il cinema e il cinema passava poi anche in tv. Il rapporto deve quindi diventare più stretto anche a livello artistico”. Esiste però “una grande differenza tra la produzione cinematografica e quella di fiction per la tv. Li separa un oceano. Bisogna che le due mentalità si accostino”.
Il ministro del governo ombra non crede possibile però la collaborazione di registi di qualità, quelli che fanno grande il nostro cinema in questi giorni per esempio, per la realizzazione delle fiction. “Nelle fiction – spiega – non possono lavorare perchè non sono liberi, si gira molto male, non possono imporre i loro finali forti”, dovendosi adeguare a esigenze diverse da quelle cinematografiche. “Il problema in Italia – prosegue l’esponente del Pd – da molto tempo riguarda però la televisione in generale, che ha un livello estremamente basso e non competitivo anche per via dei costi. Se vediamo le fiction prodotte all’estero, come per esempio le americane, sono più evolute, sempre molto ben costruite, ben girate. Le storie sono sorprendenti e non sdolcinate come quelle italiane, dove spesso l’ipocrisia dei buoni sentimenti addormenta gli spettatori, non suscita in loro domande, non stimola la formazione di un senso critico”.
Sul dibattito è intervenuto anche il capogruppo del Pd nella Commissione di Vigilanza della Rai, Fabrizio Morri: “Le critiche di Ernesto Galli Della Loggia sono in gran parte condivisibili, ma non è tutto da buttare”. “Dire che al cinema va tutto bene e che in Tv va tutto male non mi convince – rileva Morri – ci sono film di alto livello culturale ma non lo sapremo mai perchè non li va a vedere a nessuno, in realtà le fiction hanno funzionato abbastanza bene negli ultimi anni e non solo in termini di ascolto, il giudizio deve essere equilibrato”.
“Certo – affonda l’esponente del Pd – da anni non si stanno facendo gradi sforzi per migliorare la qualità, si è rimasti a metà strada: un po’ si sono accontentati i leader politici, come Bossi che voleva il serial su Alberto Da Giussano e il Vaticano sui temi popolar-religiosi e dall’altra si è badato all’audience facile, ma si sono fatte anche fiction a sfondo social-culturale non sciocche”.
Fabiana Cammarano

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