Editoria

“Troppa Lega nei telegiornali”, Agcom bacchetta Rai, La7 e Sky

C’è troppa Lega in tv, l’Agcom bacchetta Rai, La7 e Sky che, però, dà troppo spazio al Pd e troppo poco a Forza Italia. Tirata d’orecchi al Tg5: sovraesposizione per Fratelli d’Italia.

Una nota dell’Autorità Garante per le Comunicazioni fa il punto della situazione sulla settimana tra il 29 aprile e il 5 maggio. E rivela: “Una sovraesposizione della Lega anche rispetto al M5S, unitamente ad una presenza elevata del Governo, sui notiziari diffusi da Tg1 e Tg2 in particolare nelle edizioni principali e avuto riguardo non solo al tempo di parola, ma anche al tempo di notizia. Nei notiziari del TG5 si registra nella settimana 29 aprile – 5 maggio una sovraesposizione di Fratelli d’Italia e più in generale, un’assenza delle nuove liste ammesse alla II fase. Per quel che concerne Tg La7, è stata rilevata una sovraesposizione della Lega e del Governo sia nel tempo di parola che di notizia. Infine, nei notiziari della testata SkyTG24, si è registrata la perdurante sovraesposizione del Governo e della Lega sia nel tempo di parola che di notizia, una sovraesposizione nel tempo di parola del PD e una sotto-rappresentazione del tempo di parola di Forza Italia”.

Infine, l’Agcom presenta le raccomandazioni in vista del periodo più “duro” della campagna elettorale per le europee e ricorda a tutti che il tempo dei sondaggi è finito. “ L’Autorità ha poi rivolto una pressante raccomandazione a tutte le emittenti affinché nei programmi di approfondimento (extra-tg) sia dato spazio ai temi afferenti le elezioni europee e le attività del parlamento europeo, garantendo la parità di accesso alle forze politiche e favorendo l’esercizio del contradditorio, anche tra leader politici. Infine, per quel che riguarda i sondaggi, nel richiamare l’attenzione sull’imminente inizio del periodo di divieto sancito dall’art. 8 della legge 28/2000 (che scatterà dalla mezzanotte di domani), l’Autorità ha rivolto un ordine a tutti i mezzi di comunicazione di massa (editori radiotelevisivi, editori di giornali, blog, piattaforme e social network) ad adeguarsi a tale divieto, pena l’avvio di procedimenti sanzionatori”.

Redazione CCE

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