Tribunale off-limits per i giornalisti che ora alzano la voce. In Veneto i cronisti chiedono, ufficialmente, di essere ammessi al palazzo di Giustizia di Belluno da cui la loro presenza sarebbe stata esclusa da una ordinanza emessa dal presidente del tribunale locale.
In una nota, Ordine e Sindacato dei giornalisti del Veneto hanno denunciato quella che hanno definito come “l’esclusione dei cronisti dalle aule del palazzo di Giustizia di Belluno nelle quali si stanno celebrando processi di rilevante interesse pubblico, sulla base di un’ordinanza della presidente del Tribunale della quale è stata appresa l’esistenza nella giornata odierna, mercoledì 21 ottobre”.
Dunque hanno aggiunto: “Pur consapevoli delle difficoltà connesse all’emergenza coronavirus, risulta poco comprensibile come la presenza di un numero limitato di cronisti, quale quello che frequenta quotidianamente il palazzo di Giustizia di Belluno, possa costituire un problema per lo svolgimento in sicurezza dei processi penali”.
Ma la decisione pare scontrarsi coi diritti costituzionali e le leggi che garantiscono l’informazione: “E, in ogni caso, poiché la pubblicità del processo e il diritto dei cittadini a essere correttamente informati sono principi costituzionalmente garantiti, sarebbe opportuno che eventuali limitazioni fossero discusse e concordate con i rappresentanti dei giornalisti, alla ricerca di soluzioni praticabili, come peraltro è avvenuto e avviene in tutti gli uffici giudiziari della regione”.
Quindi la richiesta: “Invitiamo pertanto la presidente del Tribunale di Belluno a revocare l’ordinanza consentendo l’ingresso dei giornalisti in aula per poter seguire i dibattimenti, in particolare quelli di maggiore rilievo e interesse pubblico”.
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