Ma perché così “tanto amore” della Fieg verso le edicole? In realtà i rapporti fra sindacati edicole e la Fieg non sono del tutto idilliaci. Partiamo dal contratto collettivo scaduto. Le edicole oggi chiedono a gran voce alla Fieg di rivedere il contratto collettivo ormai da tre anni. Una serie di balzelli che non solo non ricalcano la realtà attuale delle edicole ma dà alle edicole tutti gli oneri e pochi diritti, basti pensare che il contratto ancora oggi prevede per gli allegati un compenso a dir poco irrisorio, e non solo. Gli editori spesso tendono ad utilizzare le rivendite come dei veri e propri bancomat, nel senso che, gli edicolanti, dovendo pagare in anticipo la merce, finanziano “indirettamente” gli editori. Funziona come un circolo vizioso. L’edicolante paga una pubblicazione in anticipo, dopo un mese la rende e gli vengono restituiti i soldi. Questo vale anche per gli allegati, siano essi DVD o altro.
Se la Fieg alza la voce e dice che le edicole chiudono, il motivo non è certamente da attribuire all’aumento dell’Iva dei prodotti collaterali. Le edicole chiudono per ben altri motivi…
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