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Tlc, ondata di licenziamenti negli Usa: ora tocca a T-Mobile

Trema il mondo delle telecomunicazioni negli Stati Uniti, pronta una nuova raffica di licenziamenti, questa volta è T-Mobile Us che, con una mail, ha dato sostanzialmente il benservito a 5mila dipendenti. In pratica, si tratta del 7 per cento dell’intera pianta organica della società, controllata da Deutsche Telekom, che conta su 71mila effettivi. Almeno finora.

Gli esuberi verrebbero concretizzati a settembre. E riguarderanno per lo più le sedi americane. Secondo il Ceo di T-Mobile Mike Sievert, dopo questi, non ci saranno ulteriori tagli su larga scala in futuro. C’è poco da stare tranquilli, però, se è bastata una sola mail per spedire a casa, e in coda all’ufficio per i sussidi, ben 5mila persone.

Nella sua lettera, Sievert ha riferito che le posizioni che traballano sono quelle “principalmente duplicative” rispetto “ad altri ruoli”. O, meglio ancora, che “potrebbero essere allineati a sistemi o processi che stanno cambiando o potrebbero non più adattarsi alla nostre priorità aziendali”. Arrivano i robot, assumeranno gli algoritmi. “Ridurremo la spesa in lavoratori e in risorse esterne”, ha promesso il Ceo.

Da dove nasce la necessità di tagliare sui lavoratori? Facile, dalla volontà di tagliare le spese e di aumentare i dividendi per gli azionisti. “I cambiamenti mirano su una serie limitata di strategie vincenti, in modo da poter continuare a superarei i nostri concorrenti e avere la capacità finanziaria per offrire una rete differenziata e una base di clienti in continua crescita, rispettando gli obblighi che abbiamo nei confronti dei nostri azionisti”.

Luca Esposito

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