TIMES ONLINE A PAGAMENTO, THE GUARDIAN, INVECE, PUNTA ALLA PUBBLICITÀ

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I due principali contendenti dell’editoria britannica non adotteranno le stesse strategie per la versione on line. Mentre, da ieri, il Times, storica testata della News Corporation di Rupert Murdoch, è a pagamento il direttore del Guardian, quotidiano di riferimento della sinistra inglese ha affermato che il web è “uno spazio libero ed aperto, le cui potenzialità devono essere ancora pienamente scoperte”.
Secondo Alan Rusbridger, “non bisogna mai dimenticare che siamo in un mondo dove le informazioni fluiscono liberamente sul web, motivo per cui non credo che il tentativo di far pagare i contenuti possa funzionare. cosa conta un guadagno se si perde – stando alla stima approssimativa che si è fatta – il 97% del pubblico che normalmente accede al sito?”. A giudizio del direttore del Guardian, bisogna “lavorare sodo per recuperare quello che i giornali hanno perso in termini di entrate. Penso ad esempio che Google abbia fatto un lavoro eccellente, motivo per cui le sue quote pubblicitarie sono aumentate in modo considerevole. Dobbiamo imparare da quest’esempio, non contrastarlo. Dobbiamo far crescere il mercato pubblicitario attirando investimenti sui nostri siti”.
Giuseppe Liucci

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