TERMINA LA STORIA INFINITA DEL CORECOM CAMPANIA. IL CONSIGLIO DI STATO DÀ RAGIONE A GIANNI FESTA

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Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della Regione contro la sentenza del Tribunale amministrativo regionale della Campania che era stata favorevole agli ex componenti del Comitato regionale per le comunicazioni. La decisione del supremo organo amministrativo è stata presa lo scorso 4 novembre ma solo ieri la sentenza è stata resa pubblica. La decisione del Consiglio di Stato, confermando la sentenza del Tar, dà ragione ai componenti del vecchio Corecom, Gianni Festa, Marino Cerrato, Brunella Cimadomo, Francesco Eriberto D’Ippolito, Pietro Funaro, Vincenzo Leonardo Todaro, che erano stati rimossi e dovranno ora essere reintegrati nelle loro funzioni fino alla naturale scadenza quinquennale. La decisione della magistratura amministrativa ha altresì respinto anche il ricorso che era stato successivamente presentato da alcuni componenti dell’attuale Corecom regionale, Donato Affinito, Elisabetta Diletto, Francesco Ferrare, Emanuela Romano, Andrea Palumbo, Sandro Modestino Feola.
La vicenda si riferisce al contenzioso nato con la destituzione del vecchio organismo, decisa dal Consiglio regionale con una legge che ne prevedeva la scadenza anticipata. In seguito a questa decisione i componenti del vecchio Corecom si rivolsero al Tar della Campania che, nel maggio scorso, accolse il ricorso, annullando le nomine effettuate dal Consiglio regionale.
Appena appresa la sentenza del Consiglio di Stato il giornalista Gianni Festa, che era a capo del comitato prima della nomina, da parte del Consiglio regionale della Campania, del nuovo Corecom avvenuta a gennaio del 2011, ha diffuso una nota per dire che «mi è stato restituito il maltolto. Le ragioni del diritto hanno avuto la meglio su quelle della mala politica». Festa ricorda che con i colleghi del Corecom rimossi erano stati raggiunti «obiettivi straordinari, a cominciare dalla concessione delle deleghe dopo undici anni da parte dell’Authority delle comunicazioni».
L’ex presidente, che ora dovrà essere immediatamente reintegrato, si dice certo che «il lavoro intrapreso, nonostante la sosta, proseguirà con grande determinazione nell’interesse dell’emittenza privata che attraversa una fase difficilissima e che ha bisogno del massimo sostegno nella trasparenza e nella legalità».
Massimo De Bellis

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