Telecom aggira i paletti posti dall’Agcom sulle modifiche al proprio piano tariffario. L’Autorità ravvisò delle criticità in relazione all’ offerta “Tutto Voce”, che al costo di 29 euro al mese prevede chiamate illimitate verso fissi e mobili. Nel mirino del Garante la mancanza di trasparenza in merito alle nuove condizioni contrattuali, che causa la violazione degli articoli 53,54,70 e 71 del Codice della Comunicazioni Elettroniche. Inoltre manca il diritto di scelta per gli utenti che in passato non hanno attivato offerte aggiuntive. Per questa categoria di clienti non è sufficiente la procedura del silenzio-assenso. Correlato al diritto di scelta è il pericolo di una maggiorazione dei costi, che potrebbe verificarsi senza il consenso del clienti. Questi ultimi hanno il diritto di mantenere la tariffa di 18,54 euro per i servizi base, a cui si aggiunge il prezzo di dieci centesimi al minuto per chiamate verso fissi e mobili. Arriviamo all’attualità. Il prezzo delle chiamate verso i fissi e mobili aumenterà a venti centesimi al minuto. Le modifiche riguardano le linee degli utenti che non hanno aderito ad offerte a forfait. In più torna lo scatto alla risposta, pari anch’esso a venti centesimi al minuto. Una manovra con cui Telecom punta a veicolare gli utenti verso l’offerta “Tutto voce”, che prevede chiamate e uso di Internet illimitati. C’è tempo fino al 31 marzo per chi volesse recedere dal contratto con Telecom senza costi di disattivazione.
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