Telecom non vuole più fornire il servizio universale. Agcom alla ricerca di soluzioni alternative

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 L’Agcom ha avviato un’istruttoria con cui individuare i criteri per designare nuovi operatori in grado di fornire il servizio universale agli utenti.  Il provvedimento arriva dopo che Telecom Italia, da sempre fornitore di tale servizio, ha fatto capire di non volerlo più assicurare in automatico. L’Agcom aveva inizialmente congelato la richiesta dell’ex monopolista, dando vita ad un regime transitorio in cui Telecom ha continuato a fornire il servizio universale.  Al termine dell’istruttoria gli obblighi passeranno, presumibilmente a seguito di una gara,   a più imprese designate. La fornitura si snoda su tre direttrici: il servizio di telefonia fissa, la disponibilità di cabine telefoniche e opzioni speciali per disabili o utenti con particolari esigenze sociali.  Con questa procedura l’Agcom vuole anche valutare l’assegnazione   degli obblighi in base ai nuovi scenari tecnologici. Il riferimento è alla telefonia mobile e alla banda larga. Telecom ha deciso di svincolarsi dall’attuale servizio universale  perché i costi che derivano da esso sono di molto superiori ai benefici.  Nei prossimi 30 giorni i soggetti interessati potranno inviare memorie e documenti all’Autorità. I criteri designati saranno sottoposti a consultazione pubblica.

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