TARIFFE POSTALI, PLURALISMO E CONFLITTO DI INTERESSI. SPUNTA L’IPOTESI DI ELEZIONI ANTICIPATE?

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I 342 voti ottenuti ieri alla Camera sulla richiesta di voto di fiducia non sono sufficienti a sgombrare le nubi sulla stabilità del governo. Il problema politico è che in quel risultato c’è l’apporto decisivo dei 35 deputati di Futuro e libertà. E’ dunque fallito il tentativo di ottenere una maggioranza autonoma dai finiani. Dopo il voto di ieri, Silvio Berlusconi e Umberto Bossi temono di dover contrattare tutte le prossime mosse del governo con Futuro e libertà.
Oggi è prevista una riunione dei capigruppo di Montecitorio che dovrà decidere il calendario dei lavori della Camera per le prossime settimane. Due le date da fissare: quella della discussione della mozione del Pd che propone di sfiduciare il ministro Bossi per una frase ritenuta ingiuriosa nei confronti dei cittadini di Roma e quella del dibattito su una mozione riguardante il pluralismo nel sistema radiotelevisivo e il conflitto di interessi presentata da Pd, Idv, Udc e Gruppo Misto (un’altra mozione, sullo stesso tema, è annunciata dai finiani). Si tratta di due scogli immediati da superare per la maggioranza.
Non dimentichiamo che oggi riprende anche la discussione del ddl recante misure urgenti per il settore dei trasporti che interviene in tema di agevolazioni tariffarie per la spedizione di prodotti editoriali: altro tema caldo su cui Fini e Berlusconi hanno più volte mostrato pareri divergenti.
Manuela Avino

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