Tar boccia la sospensiva, il Velino non può proseguire i contratti con la presidenza del Consiglio per carenza di requisiti previsti dal codice degli appalti

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Il Velino non può, al momento, proseguire con i contratti stipulati quest’anno con la presidenza del Consiglio per carenza di requisiti di ordine generale previsti dal codice degli appalti. È quanto emerge dall’ordinanza con la quale il Tar Lazio ha respinto una sospensiva richiesta dall’agenzia giornalistica. Il tribunale aveva in precedenza sospeso la determinazione del 30 dicembre 2015 con cui il dipartimento per l’Informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio aveva escluso ‘Il Velino’ dalla stipula del contratto di fornitura di servizi giornalistici e informativi. Ma alla prova dei fatti, l’agenzia è stata esclusa per carenza dei cosiddetti requisiti attinenti al pagamento di imposte e tasse, sui quali risultano delle irregolarità. ‘Il Velino’ aveva chiesto “l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, della direttiva che – si legge nell’ordinanza del Tar – stabilisce, a partire dal 2016, i requisiti di cui devono essere in possesso le agenzie di stampa per l’acquisto dei servizi informativi e giornalistici, successivamente comunicata con nota del dipartimento per l’informazione e l’editoria presso la Presidenza del Consiglio dei ministri”. Ma il contratto, che a quel punto il Governo era tenuto a stipulare, cade per  “violazioni definitivamente accertate” dall’Agenzia delle Entrate, si legge nel documento, e dunque “al momento di presentazione della domanda non sussisteva il requisito della regolarità fiscale”. Di qui la decisione della prima sezione del tribunale amministrativo del Lazio, presieduta da Rosa Perna, che oltre a respingere “l’istanza di sospensione cautelare del provvedimento impugnato”, ha condannato ‘Il Velino’ al pagamento di 1500 euro di spese legali, al Governo e alle due agenzie di stampa LaPresse e Agi che erano intervenute nel giudizio. Contratto sospeso dunque e a gennaio 2017 ci sarà l’udienza di merito che deciderà sulla legittimità del provvedimento sull’editoria. (La Presse)

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