Il taglio del fondo per l’editoria introdotto dall’ultimo provvedimento del governo è un vero e proprio delitto contro la libertà d’informazione. Il governo e la maggioranza si sono resi responsabili dell’ agonia e persino della morte di circa cento testate, da quelle cooperative , ai giornali non profit, alle testate di partito, alle emittenti radiofoniche e televisive locali, ai giornali delle minoranze linguistiche e degli italiani all’estero. Per numerosissime esperienze il taglio di oltre un terzo di un già misero finanziamento pubblico può essere davvero letale. Non solo: la cancellazione del cosiddetto “diritto soggettivo” di ampliare il fondo è un modo cinico e vile di portare alla sua conclusione, nel corso del triennio, l’utilizzo dello stesso fondo . Tutto questo con un risparmio che è al di sotto della stessa pubblicità che raccoglie una rete nazionale televisiva. Quale ipotesi di riforma dell’editoria si accinge, dunque, a presentare il sottosegretario Bonaiuti? Il niente, in un deserto di morti e feriti. Il fondo va a tutti i costi ripristinato. Si faccia un tavolo di lavoro al riguardo . In ogni caso ne faremo un tormentone.
Vincenzo Vita
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