Studio USA sull’estinzione dei giornali di carta. Avverrà definitivamente nel 2017

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editoria 1Il quotidiano cartaceo ha gli “anni” contati: è quanto asserito da Francis Gurry, direttore del World Property Intelectual Organization, l’agenzia dell’ONU per la protezione della proprietà intellettuale. Vi sono studi che affermano che scompariranno entro il 2040. Negli Stati Uniti entro il 2017”. Il funzionario dell’ONU ha anche fatto notare che negli Stati Uniti vengono già vendute più copie di giornali digitali rispetto a quelle stampate. Ma il vero problema per gli editori si porrà in relazione alla remunerazione dei soggetti che scriveranno gli articoli. Per Gurry “il diritto d’autore andrà salvaguardato come meccanismo per pagare i giornalisti”. Le previsioni di Gurry sembrano dare conferma agli studi del giornalista e futurologo Ross Dawson. Stando alle valutazioni di quest’ultimo, i fattori-chiave globali della futura estinzione saranno lo sviluppo del mercato digitale, le tendenze della pubblicità, gli alti costi della carta e la conseguente monetizzazione delle news digitali. Dawson aveva indicato anche diversi fattori nazionali di tipo tecnologico (diffusione capillare dei tablets), di tipo economico (tasso di crescita economica) e di tipo governativo (grado di regolamentazione, politiche finanziarie a sostegno dei media, livello di censura e di istruzione). Infine, il giornalista ritiene che abbiano una certa influenza anche i fattori comportamentali degli utenti, sempre più orientati al reperimento delle notizie tramite canali tecnologici. La realtà anglosassone va scissa da quella italiana per il semplice fatto che i quotidiani americani e inglesi, essendo redatti in una lingua universale, si rivolgono ad un bacino di utenza molto più ampio. In un paese come il nostro, nel quale evoluzioni culturali e tecnologiche non sono all’ordine del giorno, probabilmente i quotidiani cartacei continueranno ad esistere, seppur ridimensionati nelle vendite dai giornali digitali.

Luana Lo Masto

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