“Collaborativo”; “partecipativo”; “comunitario”. Sono le tre parole chiave del Web nel 2008. Gli internauti si sono entusiasmati per le reti sociali, le piattaforme di scambi di foto, i blog. Inoltre, la Rete e’ divenuta “la principale fonte d’informazione per un numero crescente di persone ogni giorno”, osservano gli autori di Media Re:Public 2008, studio pubblicato dal Berkman Center for Internet and Society dell’Universita’ di Harvard. La diffusione dell’informazione via Internet e’ meno costosa rispetto a stampa o tv. Inoltre, il valore dei media tradizionali riposa sulla rarita’ mentre Internet e’ sinonimo d’abbondanza. Cio’ crea pero’ una responsabiulita’ al fruitore: quella di saper scegliere le informazioni credibili e saper comporre un prodotto informativo coerente e completo. Inoltre, lo studio fa notare che se sulla Rete l’informazione abbonda ed e’ partecipata, cio’ non significa che tutti i soggetti e le comunita’ vi siano rappresentate; percio’ il rischio e’ che chi non appare sul web non esista per la societa’. Harvard crede nella sopravvivenza dei media storici, e parla di sfide future: con l’informazione online che si sviluppa, sara’ sempre piu’ importante sapere come la gente situa, seleziona e comprende i contenuti.
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