SQUILIBRIO TG RAI. ARTICOLO 21: L’AGCOM VADA OLTRE GENERICO RICHIAMO

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L’associazione Articolo21 chiede all’Agcom di andare “oltre il generico richiamo” alle televisioni pubbliche e private sulle disparità di spazi concessi a forze politiche e governo, per “ripristinare la legalità violata”. Lo afferma il portavoce di Articolo21, Giuseppe Giulietti, ricordando che “il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in più occasioni, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di tutelare e rafforzare il pluralismo editoriale ed informativo. Alcuni giorni fa ha addirittura avvertito la necessità di sottolineare l’importanza della presenza delle voci delle diversità politiche e sociali, con particolare riferimento ai gruppi esclusi dall’attuale parlamento”.
“I dati forniti dall’Agcom vanno invece nella direzione diametralmente opposta – prosegue Giulietti -. Ci sono forze politiche quali i Radicali, i Socialisti , l’Udc, l’intera Sinistra Radicale quasi totalmente escluse dalla rappresentazione mediatica. Si tratta di una vera e propria alterazione della vita democratica. Per queste ragioni l’Associazione Articolo21 chiederà in modo formale all’Autorità di garanzia di andare oltre il generico richiamo e ripristinare la legalità violata”. “Ci auguriamo, infine, che l’Autorità voglia finalmente promuovere anche un osservatorio capace di rilevare la presenza dei diversi soggetti sociali e delle diverse questioni affrontate dai TG e le Reti. Si potrebbe così facilmente scoprire che il ministro Gelmini ha parlato cento volte di più di tutti gli insegnanti e di tutti gli studenti che stanno protestando contro i suoi decreti. Si potrebbe inoltre rilevare – conclude Giulietti – come il solo delitto di Perugia abbia avuto più spazio e più rilevanza di decine di morti nei cantieri”.
“I dati forniti dall’Autorità garante delle telecomunicazioni forniscono un quadro desolante sul livello di equilibrio dei tg del servizio pubblico della Rai”. E’ quanto afferma Marco Di Lello, coordinatore della segreteria del Partito socialista: “Dei partiti cosiddetti minori non c’è quasi traccia”. Al Ps, ad esempio, i tg Rai a settembre – rileva Di Lello – “hanno complessivamente dedicato 3 minuti e 22 secondi”.
“Anche il Financial Times si occupa dell’anomalia italiana. Dopo i dati ufficiali dell’Agcom, che chiede di riequilibrare i Tg di Mediaset e il Tg2, oggi anche i media internazionali si accorgono del “trattamento nordcoreano” riservato al premier Berlusconi e al suo governo”. Così Vinicio Peluffo, deputato Pd e componente della Vigilanza Rai, commenta le critiche del Financial Times e i dati ufficiali dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni che documentano lo squilibrio nei tg a favore del governo.
“Non è forse il caso – afferma Peluffo in una nota – che l’informazione delle reti Mediaset rappresenti in maniera finalmente plurale il dibattito politico? Non è forse il caso, finalmente, di rendere operativa la commissione parlamentare di Vigilanza? Forse per Tg4 e Studio Aperto ci vorrà più tempo, ma per un organismo istituzionale come la commissione di Vigilanza non è più lecito aspettare: che la maggioranza di centrodestra interrompa l’ostruzionismo – conclude l’esponente del Pd – e consenta finalmente di eleggerne il presidente”.

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