Editoria

Spunta un’interrogazione parlamentare su Il Tirreno

C’è l’interrogazione parlamentare sul futuro de Il Tirreno, l’editore accusa: “Siamo sorpresi”. Il Gruppo Sae, in una nota, ha replicato all’iniziativa firmata da Marco Simiani e Emiliano Fossi che, invece, è stata accolta con favore dal comitato di redazione del quotidiano nonché dall’Assostampa toscana. Al centro della vicenda i provvedimenti contro un sindacalista. Cdr e Ast hanno riferito di aver accolto “con favore l’intervento politico” e che ora “si aspettano, da parte dell’Azienda, il ritiro della contestazione disciplinare al sindacalista e un cambiamento di passo nei rapporti sindacali e all’interno della redazione”.

Ma, con ogni evidenza, l’editore non sembra molto propenso ad accondiscendere alle richieste di giornalisti e sindacato: “Sorprende onestamente il contenuto dell’odierna interrogazione di due deputati del Partito Democratico che non soltanto stravolge il fatto storico posto a base della contestazione disciplinare avviata nei confronti del giornalista ma connota strumentalmente la vicenda di profili attinenti l’esercizio di attività sindacale da parte del giornalista incolpato, in realtà del tutto insussistenti”, si legge in una nota. Che prosegue: “In primo luogo – prosegue la nota – l’azienda non ha ancora adottato alcun provvedimento disciplinare avendo allo stato doverosamente avviato nei confronti del proprio dipendente un procedimento disciplinare fondato sulla contestazione di un comportamento connesso a fatti redazionali che già è stato puntualmente accertato nella sua oggettiva gravità”. “La rilevanza di tale comportamento sul piano del rapporto di lavoro, ad onta delle inconferenti giustificazioni addotte, comporterà inevitabilmente l’esercizio del potere disciplinare da parte dell’azienda che saprà comunque ponderare la decisione con l’adozione di un provvedimento equilibrato e auspicabilmente di semplice natura conservativa”, hanno puntualizzato da Sae. Che non sembra avere intenzione di chiudere i ponti con la parte sindacale, anzi: “Provvedimento che, lo si ribadisce, prescinde totalmente da qualsivoglia implicazione concernente la funzione sindacale rivestita dal giornalista nei cui confronti è stata avviata l’azione disciplinare, ma si pone esclusivamente sul piano del rapporto di lavoro con tutti i diritti e gli obblighi che ne derivano”.

In merito all’interrogazione parlamentare e agli aspetti sollevati nel documento sottoscritto dai deputati dem sulla situazione che si vive a Il Tirreno, l’editore puntualizza: “Si respinge pertanto fermamente il tentativo di attribuire carattere ritorsivo alla iniziativa adottata e di riserva, peraltro, di valutare in ogni sede competente l’idoneità delle dichiarazioni diffamatorie riconducibili ad una pluralità di soggetti coinvolti nella vicenda, a ledere sensibilmente il patrimonio e l’onorabilità aziendale con conseguente diritto al risarcimento del pregiudizio non solo reputazionale patito”.

Luca Esposito

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