SPAGNA. LA CRISI ECONOMICA INDEBOLISCE LA STAMPA. SONO CIRCA 8000 I GIORNALISTI LICENZIATI DAL 2008

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“Senza il giornalismo, non c’è democrazia. “Con questo slogan, nel mese di dicembre, la Federazione delle Associazioni di giornalisti in Spagna (FAPE) ha voluto far scattare l’allarme. Sono circa 8000 i giornalisti che hanno perso il lavoro dal novembre 2008.
“Il mondo politico mostra in generale scarsa sensibilità a questo problema. Da un punto di vista sociologico, la maggior parte degli spagnoli si informa attraverso la televisione e la radi. Il giornale, per loro, è una cosa in più “, dice Alfonso Sanchez, segretario generale aggiunto della FAPE.
In realtà, in Spagna, la crisi dei giornali è molto più grave del resto d’Europa. La differenza però è che in Spagna esistono soltanto due “grandi” giornali, come El Pais ed El mundo ma poche edizioni locali. Negli ultimi tempi entrambi i giornali hanno analizzato la situazione dell’intera filiera in Spagna e sono concordi nel dichiarare che la crisi dell’editoria può essere un pericolo per la stessa democrazia del Paese. Pur cercando nuovi modelli di business ed indicando “nella rete” uno dei massimi responsabili della crisi di vendite, c’è da registrare un calo di raccolta pubblicitaria che non ha uguali nel continente.
Fernando Cano, direttore di PR Noticias, un sito web specializzato in media, osserva però l’insorgere di un problema più profondo: “La gente percepisce i media tradizionali come parte della crisi recessiva del Paese. Bisognerebbe capire perché l’editoria cartacea sta soffrendo più delle altre”. In Italia ed in Francia la questione non è tanto diversa. Ed in Germania, la chiusura del FTD ha creato allarme a tutte le associazioni di categoria. Se i giornali sono in crisi un po’ ovunque non resta che creare un nuovo modello di business per scongiurare la fine della carta stampata.

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