Il presidente Rai Marinella Soldi nega che sul caso Scurati sia stata operata una censura. Durante l’audizione in commissione vigilanza, la presidente ha confermato che l’intera vicenda abbia rappresentato un danno per la Rai ma, contestualmente, di censura non ne vuole manco sentire parlare. “Da un punto di vista di reputazione, di danno all’azienda, si doveva agire in maniera unitaria. Non posso rivelare scritto audit”, ha dichiarato Soldi che, in merito ai tempi della polemica e della politica, oltre che dell’episodio in sé, ha aggiunto: “Ci sono state azioni anomale, comportamenti che non erano usuali e che sono avvenuti da un certo momento in poi. Questo dà un contesto e una colorazione a qualsiasi altra azione viene dopo”. Quindi ha spiegato: “La policy è stata violata, c’è stato un danno alla Rai per come è stata gestita da un punto di vista sostanziale e di comunicazione di questa vicenda”. Sulla presunta censura da parte della Rai, Soldi ha ribadito: “Io non ho visto intenti censori. Censura è una parola bruttissima, non l’ho vista, non è questo l’obiettivo dell’audit, ma i fatti devono essere completi e la tempistica fa parte dei fatti”.
Marinella Soldi, a proposito del caso Scurati, ha quindi chiarito: “La ricostruzione dei fatti dell’ad fatta in Vigilanza è nella sostanza corretta. La rappresentazione contenuta nel rapporto di audit tuttavia ci restituisce l’immagine di una vicenda più complessa rispetto a come è stata raccontata, con disallineamenti operativi e di comunicazione legati ad una timeline di eventi molto precisa. Ed è questo che mi ha spinto ad espormi pubblicamente”. Insomma, non aveva alcuna intenzione di denunciare una censura a cui lei stessa non aveva creduto: “L’audit non può interpretare le intenzioni sottostanti ai comportamenti, né è mia volontà assumere tale compito: ritengo tuttavia che l’importanza della tempistica andasse evidenziata”.
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