Social responsabili per contenuti postati, l’Europa ha battuto un colpo

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Repetita iuvat. L’Unione Europea ha avviato e dato il via al Digital Service Act che comporterà numerose e decisive modifiche al rapporto tra la politica e i giganti del web.

Oltre alla questione inerente la concorrenza c’è la previsione della responsabilità dei social dei contenuti che in esso vengono pubblicati e non rimossi. Una questione che è decisiva perché prevede finalmente di riportare sotto il regime della legge i colossi del web. Una soluzione interessante, inoltre, è quella prevista per le sanzioni: niente importi prestabiliti ma commisurati sul fatturato. Che sono 2-3 milioni per gli over the top? Nulla. Ma il 6% del fatturato è, invece, una cosa più solida e deterrente alla luce del fatto che, chiaramente, in caso di recidiva verrà imposto l’obbligo di scorporare le divisioni europee dalle case madri americane e cinesi.

I contenuti dei quali dovranno rispondere gli intermediari online sono quelli di “sempre”. E su cui, da sempre, s’è costruita una feroce polemica. I social e i motori di ricerca che hanno tentato di schermirsi dalle richieste delle autorità costituite non solo non potranno più farlo quando si tratterà di intervenire su post e contenuti di carattere pornografico e terroristico o, più semplicemente, di incitamento all’odio ma dovranno attrezzare appositi uffici con impiegati umani (e non algoritmi) che si dedichino proprio a questo.

Solo queste strutture, insieme alla fattiva collaborazione, “salveranno” gli over the top dalle sanzioni. L’Europa, finalmente, ha battuto un colpo.

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