Slitta il Cda: se ne parla a marzo, per la precisione il 6 di marzo, sarà allora che si riunirà il consiglio d’amministrazione Rai. Al centro dell’incontro, manco a dirlo, le nomine. Ma l’Usigrai è una furia e attacca quello che bolla come “lo stallo”. La notizia ha scatenato il tam tam digitale. La riunione del Cda Rai era prevista per giovedì, per domani 27 febbraio. Ma la quadra, evidentemente, non s’è trovata così a breve. E perciò si sarebbe deciso di posporre la riunione, una decina di giorni per ritrovare equilibri e mettere mano ai dossier più scottanti. A cominciare dalla presidenza, il nodo dei nodi. Resta in pole la candidatura di Simona Agnes, in quota Forza Italia. Per proseguire poi con le direzioni di testata. Una questione per nulla secondaria, anzi. L’Usigrai ne ha abbastanza e attacca a testa bassa: “La Rai di oggi è la rappresentazione plastica dello stallo politico che diventa stallo aziendale. Dopo la Commissione parlamentare di Vigilanza tenuta in ostaggio da mesi dalla maggioranza di Governo, ora tocca alla Rai. Il Cda viene rimandato perché manca l’accordo politico sulle nomine di tre direzioni di testata che restano, così, ad interim”. La vicenda nodale resta quella della presidenza a viale Mazzini: “Un Cda, peraltro – argomenta il sindacato – presieduto da un presidente anziano, privo, quindi, della legittimazione di garanzia richiesta dalla legge attraverso il voto favorevole di due terzi della Commissione di vigilanza”. Ciò accade mentre in Rai si registrano uscite e ridimensionamenti: “Decine di colleghi escono dall’azienda con gli esodi incentivati senza che il vertice aziendale si degni di rispondere al sindacato su come intenda procedere alle sostituzioni nelle testate nazionali e come intenda tenere fede agli accordi sindacali firmati meno di 3 anni fa che fissano numeri ben precisi di organico per ogni redazione regionale”. Infine l’attacco a Gianpaolo Rossi: “L’amministratore delegato in 5 mesi di mandato non ha ancora ritenuto di incontrare il sindacato delle giornaliste e dei giornalisti Rai. Così come non ha mai risposto alla convocazione della Commissione di vigilanza. Evidentemente perché non ha risposte da dare”. I giochi in Rai sono rinviati, a marzo, quando di riunirà il Cda. Forse.
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