Un contributo sugli utili delle fondazioni bancarie e la creazione di un fondo alimentato con un prelievo dell’1-2% sugli spot che passano in tv. Sono questi due dei suggerimenti che il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi rivolge al presidente del Consiglio incaricato, Mario Monti, per fronteggiare la crisi dell’editoria.
«Si può far fronte ai tagli dei finanziamenti pubblici – dice Siddi a margine di un convegno sul giornalismo sportivo e le sfide dell’innovazione, organizzato al museo del calcio di Coverciano da Ussi, Ast e Lsdi – trovando altre risorse che possono realizzare una nuova finanza con caratteristiche sociali e culturali». Per Siddi «può essere creato un fondo, da gestire con criteri chiari e imparziali rispetto alle linee editoriali, alimentandolo con un prelievo dell’1-2% dalle pubblicità televisive».
Ma il segretario della Federazione nazionale della stampa ha anche un’altra idea: «Potremmo acquisire un contributo sugli utili delle fondazioni bancarie da destinare al sostegno del pluralismo e della libertà d’informazione».
Nei suggerimenti a Monti per la professione, Siddi indica anche il «no all’abolizione dell’Ordine, ma una riforma severa e rigorosa che garantisca le funzioni giurisdizionali per una professione ad alto contenuto etico e la necessità di ribadire le norme sul segreto professionale e la tutela della fonti, i doveri di lealtà, i procedimenti deontologici e la gestione degli albi o registri dei giornalisti abilitati». (Ansa)
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