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Scoperta a Napoli la truffa social del Bonus 18 App

Scoperta la truffa sui bonus cultura 18 app, denunciate due persone a Napoli dai militari della guardia di finanza. Ecco come funzionava il meccanismo: approfittando dei social, in particolare Instagram, cercavano di adescare i neo 18enni promettendo loro di monetizzare il bonus. E lo facevano proponendo anche delle offerte del tipo “porta un amico e guadagni 50 euro”.

In pratica i procacciatori facevano in modo che i ragazzi versassero denaro che, a un certo punto, era diventato tanto. Al punto da coinvolgere amici e conoscenti per tentare di sviare ogni eventuale attenzione da parte delle autorità. Il bonus 18 App, infatti, può essere utilizzato solo ed esclusivamente per acquistare libri, biglietti per cinema, musica, concerti, eventi culturali, musei, visite a monumenti e parchi archeologici, teatro e danza, prodotti dell’editoria audiovisiva, corsi di musica, corsi di teatro e corsi di lingua straniera, nonché abbonamenti a quotidiani anche in formato digitale.

Ma tanta circospezione non è servita perché è stato proprio il ministero della Cultura a notare i flussi anomali e ad avvisare i militari della guardia di finanza. Che hanno avviato l’inchiesta. Al termine della quale i finanzieri  del Gruppo Investigativo Criminalità Economica Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, ha sgominato il giro d’affari legato alla monetizzazione del Bonus.

Non si tratta della prima truffa che viene scoperta dalla Finanza proprio sul Bonus 18 app, l’iniziativa del Mic diretta ai giovanissimi. Poco meno di un anno fa, a Treviso, finì nei guai un libraio accusato di aver falsamente attestato l’acquisto di materiale culturale ma che in realtà avrebbe offerto ai clienti dei buoni regalo che finivano per spendere in videogiochi o perfino prodotti cosmetici e occhiali.

Luca Esposito

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