Sciopero Dire, la solidarietà da politica e istituzioni

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L'aula del Senato

La solidarietà ai giornalisti Dire in sciopero unisce, una volta tanto, destra e sinistra. Dai partiti si alza una voce sola contro i licenziamenti ventilati dall’editore. E che hanno convinto i giornalisti a incrociare le braccia per la giornata di oggi. Proprio per chiedere un passo indietro, all’azienda, rispetto al piano da 28 esuberi proposto e avviato alla redazione.

Il sottosegretario all’Editoria, Andrea Barachini, in una nota ha affermato: “Preoccupa e stupisce per la tempistica poco comprensibile, l’avvio della procedura di licenziamento collettivo da parte dell’editore della Dire nell’imminenza dell’avvio di una riforma che, dopo anni di incertezze e proroghe, mira proprio a dare certezza di risorse agli editori per costruire realtà solide, difendendo i livelli occupazionali e la qualità dell’informazione. Per queste ragioni auspico vivamente che, nell’ambito del confronto con le organizzazioni sindacali, l’editore si adoperi per trovare soluzioni alternative ai licenziamenti”.

Il governatore del Lazio, Francesco Rocca, ha spiegato: “Desidero esprimere a nome mio e di tutta la Giunta regionale solidarietà ai giornalisti dell’agenzia Dire, che stanno affrontando una procedura di licenziamento collettivo. La Dire ha sempre svolto un ruolo fondamentale nel fornire un servizio di informazione obiettiva, libera e imparziale nel raccontare quotidianamente l’attività della Regione Lazio. Auspichiamo che azienda e redazione possano trovare una soluzione che salvaguardi i livelli occupazionali in considerazione dei sacrifici e degli sforzi che i giornalisti hanno compiuto per mantenere inalterata in questi anni la qualità del prodotto editoriale. La perdita di posti di lavoro è sempre una sconfitta per la nostra comunità”.

Il presidente dei senatori Pd Francesco Boccia ha detto: “Esprimo anche a nome del gruppo del Pd al Senato solidarietà ai giornalisti e a tutti i lavoratori della Dire, posti di fronte al dramma di un licenziamento collettivo. L’auspicio è che il governo intervenga per trovare con l`editore una soluzione per evitare questo passo senza ritorno. La voce dell`Agenzia Dire non può spegnersi”.

Il M5s in Regione Lazio ha tuonato: “La nostra solidarietà ai giornalisti e ai grafici dell’Agenzia Dire coinvolti nella procedura di licenziamento, dopo quasi due anni di contratto di solidarietà. Il ricorso ai licenziamenti collettivi determina sempre un indebolimento dei diritti dei lavoratori ed in una situazione di crisi economica come quella che stiamo vivendo la perdita del posto di lavoro può diventare un vero e proprio dramma. Ci auguriamo che le parti riescano a trovare una soluzione per la salvaguardia dei posti di lavoro”.

Vicinanza ai giornalisti Dire in sciopero anche da Azione. In una nota Alessio D’Amato, Flavia De Gregorio e Francesco Carpano: “Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai giornalisti e grafici della Dire, professionisti e professioniste che in questi anni hanno saputo garantire un’informazione di qualità, plurale e puntuale su tutto il nostro territorio. Siamo davvero molto preoccupati per la procedura di licenziamento collettivo avviata dall’azienda dopo quasi due anni di contratto di solidarietà. Serve responsabilità e buon senso, per questo auspichiamo, anche in virtù del nuovo decreto di Palazzo Chigi sulle agenzie di stampa, che si possa trovare al più presto una soluzione adeguata a tutelare i posti di lavoro e tutte le persone coinvolte”.

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