Categories: Giurisprudenza

Rocchetta: l’acqua della salute non esiste. La pubblicità è ingannevole.

Nonostante la condanna decisa nel marzo 2013 dal Comitato di controllo del Giurì dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria e la censura del 2004, Rocchetta continua a proporre messaggi pubblicitari ingannevoli. Il motivo è sempre lo stesso: l’abbinamento dell’acqua minerale a frasi e immagini che lasciano ipotizzare vantaggi per la salute. Facciamo un passo indietro per ricordare che il Comitato di controllo del Giurì, qualche mese fa ha accolto una richiesta di censura inviata da Il Fatto Alimentare, contro l’uso arbitrario della frase “acqua della salute”. La dicitura veniva utilizzata negli spot di Rocchetta per presentare l’acqua come un prodotto in grado di lenire i malanni correlati a osteoporosi e calcolosi urinaria. La censura del messaggio sembrava un buon risultato, ma come spesso accade quando il Giurì si scontra con ile grandi aziende, la vicenda si è risolta in una bolla di sapone. Qualche mese dopo il provvedimento le campagne di Uliveto e Rocchetta riprendono e la frase sotto accusa torna alla grande. Questo è possibile – spiegano i funzionari del Giurì – perchè la frase “acqua della salute” può essere utilizzata senza problemi, basta eliminare dagli spot i medici e non raccontare assurdità sui benefici per la salute.

(ilfattoalimentare.it)

 

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