«Dietro la nomina un patto politico mortificante»: così Nino Rizzo Nervo, consigliere Rai che si è dimesso per protesta, intervistato da ‘Repubblica’ definisce la vicenda delle nomine al Tg1 e al Tgr. «E’ da tanto tempo – dice Rizzo Nervo – che denunciavo questa situazione. Per come è governata la Rai oggi, il Servizio pubblico è destinato a morire presto. In cda c’è stata l’ennesima blindatura politica, che ha mortificato la capacità di decidere nell’interesse della Rai. Si è mai vista una azienda editoriale che nomina il direttore del principale telegiornale senza il parere favorevole dell’azienda?».
Sui nomi di Maccari e Casarin, Rizzo Nervo afferma: «Per me non è un problema di nomi. Ma va detto che il Tg1 è la principale testata della Rai, un telegiornale in crisi, che ha bisogno di essere rivitalizzato. A parte il fatto che Maccari sarebbe già andato in pensione il 4 gennaio, con 1.640 giornalisti in Rai, non posso credere che l’unica soluzione possa essere quella che ci ha proposto la Lei. No, è offensivo verso i giornalisti dell’azienda».
Insomma, conclude Rizzo Nervo, «non è accettabile la soluzione provvisoria scelta da Lorenza Lei. Direi un accordo politico, di una evidenza lampante: un accordo fatto all’esterno».
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