Riforma editoria, oggi in Consiglio dei Ministri il decreto legislativo sui contributi diretti alle imprese

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Certezze dei fondi ed una riforma, ecco le richieste al Governo del comparto dell'editoria

Dopo il primo via libera in Consiglio dei ministri alla ridefinizione della disciplina dei contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici, il testo è stato sottoposto a parere parlamentare.
Il provvedimento, al fine di garantire coerenza, trasparenza ed efficacia al sostegno pubblico all’editoria, prevede la ridefinizione della disciplina dei contributi a quotidiani e periodici, misure per gli investimenti delle imprese editrici, l’innovazione del sistema distributivo e il finanziamento di progetti innovativi, di processi di ristrutturazione e di riorganizzazione.
Dando attuazione a quanto previsto nella legge delega, il testo stabilisce le categorie delle imprese legittimate a chiedere il sostegno pubblico; i requisiti di accesso al contributo e i criteri che presiedono alla sua determinazione quantitativa; l’iter per la liquidazione dei contributi.

Tra i requisiti che i richiedenti dovranno rispettare: l’obbligo di avere un’edizione digitale accanto a quella cartacea e l’applicazione dei contratti di lavoro di settore. Confermate le maggiori tutele per le pubblicazioni espressione di minoranze linguistiche, l’editoria speciale per non vedenti o ipovedenti, i periodici delle associazioni dei consumatori.

Schema di decreto legislativo recante ridefinizione della disciplina dei contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici (407)

Dossier del Governo

Discussione in Commissione Cultura e Bilancio

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