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Rcs, oggi cda su aumento e vendita periodici a Prs. Ma l’incontro che conta si terrà a fine luglio

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Rcs: prosegue l’asta per l’inoptato. Ieri la prima sessione ha avuto un andamento lento. Diego Della Valle (8,7%) è rimasto nell’ombra. Mister Tod’s ha rinunciato all’acquisto integrale dei diritti, oppure sta solo aspettando il momento giusto? Per il momento è impossibile dirlo. Fatto sta che se anche acquistasse tutto l’inoptato non arriverebbe a superare la quota del 20,123% della Fiat. Infatti il totale dei diritti è pari all’11,4% del nuovo capitale sociale.
A proposito della quota del Lingotto, questa dovrà essere ratificata in una assemblea dei soci del patto di sindacato. Infatti la Fiat, nella precedente riunione aveva dichiarato una sottoscrizione aggiuntiva rispetto a quella originaria (circa il 10%) del 2,8%. Ma poi la società presieduta da John Elkann ha rastrellato i diritti di opzione sul mercato.
C’è da dire che, proprio grazie al raddoppio delle quote della Fiat, il patto post – aumento vincolerà circa il 60% del nuovo capitale sociale. Mentre prima dell’operazione ne racchiudeva il 58%. E addirittura prima dell’aumento di capitale si ipotizzava che sarebbe potuto scendere al 51%. Vista la diluizione di molti soci, tra cui Italmobiliare, Merloni e Assicurazioni Generali.
Tuttavia bisognerà vedere se l’accordo parasociale verrà rinnovato o meno. Allo stato attuale solo Fiat pare volerlo per la nuova fase di Rcs. Proprio per sciogliere questo dubbio a fine luglio è prevista una riunione. Ma non si sa ancora se parteciperanno solo i soci pattisti (come vorrebbe Fiat), oppure sarà un incontro plenario. Vedremo.
Intanto si è conclusa la vendita dei quattro periodici di Rcs alla Prs di Alfredo Bernardini De Pace. Mancava solo il parere favorevole del sindacato. Ma il cdr dei periodici ha approvato il passaggio (14 sì contro 10 no). Quindi Novella 2000, Visto, Ok Salute, Astra, Yacht & Sail e il polo dell’enigmistica passeranno alla concessionaria di De Pace.

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