Rai Way ai privati? Il ministro alle imprese Adolfo Urso apre, con grande cautela, e con un unico, grande, paletto. Sì “purché il controllo sulla rete resti fermo e chiaro come nelle telecomunicazioni”. Lo ha affermato davanti alla Commissione vigilanza Rai. E la vicenda rischia di riaprire la questione legata a Rai Way sul futuro dell’azienda che detiene la proprietà delle strutture che garantiscono la trasmissione tv alle reti Rai e non solo a quelle.
Stando ai numeri, diffusi dal consiglio d’amministrazione della società, Rai Way è un’azienda in salute. “Rai Way ha chiuso il primo semestre con ricavi core a 136 milioni (+12,2%), un ebitda adjusted a 90,8 milioni (+16,1%) e un utile netto a 44,9 milioni (+21,3%). A fine giugno, l’indebitamento finanziario netto sale a 138,6 milioni (105 mln a fine 2022). La guidance per il 2023 è confermata con aumentato comfort sul raggiungimento dei target”. Insomma, i dati sarebbero lusinghieri. E l’amministratore delegato Roberto Cecatto ha affermato: “I risultati sono molto soddisfacenti, con un secondo trimestre che ha confermato i trend di significativa crescita già osservati nei primi mesi del 2023. Aumentano quindi visibilità ed ottimismo sul raggiungimento dei target per l’anno. Allo stesso tempo, il cda sta portando avanti un’approfondita analisi delle iniziative di sviluppo societario, dei relativi principi e valutazioni al fine di supportare la progressiva execution ed in vista della definizione della strategia di allocazione del capitale del prossimo piano industriale”.
Insomma, Rai Way si prepara alle grandi manovre strizzando l’occhio agli investimenti privati. Ma, prima ancora di Urso, c’è l’indicazione del Ministro all’economia e alle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che ancora poche settimane fa ribadiva la necessità di mantenere la società in mano pubblica e, contestualmente, apriva a nuovi ingressi nella compagine sociale: “La Rai potrebbe valutare di cedere parte del suo azionariato in Rai Way, anche a soggetti a controllo pubblico, se queste risorse servono a finanziare investimenti”.
L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…
Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…
Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…
Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…
In attesa che finalmente l’Italia recepisca in pieno il Regolamento European media freedom act, la…