Rai, il consigliere Laganà vuole ridurre i compensi e chiede chiarezza sul “caso” Maglie

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Riprende la battaglia dei compensi in Rai. Stavolta è il consigliere Riccardo Laganà, nominato nel CdA in rappresentanza dei membri e dei lavoratori della radio-tv di Stato, che promette sforbiciate sugli emolumenti ad artisti e collaboratori. E poi attacca l’idea di affidare alla giornalista Maria Giovanna Maglie la striscia post-Tg1 dicendosi pronto a chiedere delucidazioni al presidente Marcello Foa e all’amministratore delegato Fabrizio Salini.

Riguardo ai compensi, in una nota riportata da Prima Online, Laganà spiega: “Nel prossimo Consiglio di Amministrazione porterò all’attenzione dell’Amministratore Delegato alcune proposte operative per ridurre i compensi di artisti e collaboratori, senza però creare impatti negativi su ascolti e palinsesti. Per dare un futuro al Servizio pubblico è necessario che la Rai rimanga competitiva e autorevole rispetto ai grandi broadcaster ma nello stesso tempo deve continuare ad essere in grado di attrarre e valorizzare piccoli e grandi talenti, interni ed esterni”.

Sui social, poi, Laganà chiede chiarezza sul “caso” Maglie: “La striscia dopo il Tg1 delle 20 che fu del maestro Biagi non è solo un spazio di palinsesto. E’ qualcosa di simbolico e altamente significativo. In quello slot di tempo si gettano le basi per una Rai che vuole tornare ad essere autorevole e dunque di riferimento nel confuso e blaterante panorama informativo”. E aggiunge: “Non so se corrisponda al vero la notizia di affidare la striscia post TG1 alla giornalista Maria Giovanna Maglie. Non risultano smentite ufficiali e nel dubbio dunque ho chiesto a Presidente e AD che vengano preliminarmente acquisiti in Cda i carteggi relativi alle vicende giudiziarie della sig.a Maglie in particolare – a quanto leggo – per le presunte spese di corrispondenza di svariati milioni di lire in un anno e mezzo, dal gennaio del ’92 al giugno del ’93, per le quali sarebbe stata oggetto di un audit interno dell’azienda e di una indagine della magistratura”.

Quindi Laganà conclude: “E’ necessario capire inoltre il criterio che avrebbe eventualmente portato alla scelta della signora Maglie nel panorama dei professionisti interni o esterni alla Rai”.

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