In Slovacchia, quotidiani in protesta. Prime pagine bordate a lutto, nessuna notizia ma solo un breve testo di protesta contro la nuova legge sulla stampa, che, approvata dal Parlamento mercoledì, attende di essere firmata dal presidente Ivan Gasparovic per entrare in vigore il 1° giugno. Secondo quanto previsto dalla legge, il diritto di replica deve essere applicato a prescindere dalla veridicità o meno delle notizie riportate. Alle repliche, inoltre, deve essere concesso il medesimo spazio dell’articolo al quale si riferisce. Tutti questi precetti, con ogni probabilità, renderanno ingestibile il lavoro redazionale. Miklos Haraszti, rappresentante dell’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) per la libertà di stampa, ha affermato: “Ho profondo rammarico per la situazione in cui verranno messi i media slovacchi da questa nuova legge sulla stampa”. “Invece di gestire il diritto di replica secondo gli standard, la Slovacchia sta obbligando i propri media a diventare schiavi del dibattito politico. Questo va contro gli impegni internazionali del Paese per difendere la libertà di stampa”. Più neutrale la posizione della Commissione europea. Martin Selmayr, portavoce del commissario ai Media Viviane Reding, ha precisato: “Il credo della Commissione europea nella libertà di stampa è indubbio, ma non possiamo intervenire in affari di competenza nazionale”.
Fabiana Cammarano
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